New York NeeewYork (cosa mi è piaciuto dalle passerelle della Grande Mela part 2)

Adoro le sorelle Mulleavy. Da quando le ho viste la prima volta, così apparentemente fuori dagli stereotipi tipici del designer ‘divo’, così vicine alla mie idea di chi arriva alla moda per passione e per una concezione dell’abito come mezzo capace di esprimere tanti input e mondi, non a caso le due si dichiarano legate all’arte e al cinema. Dopo aver visto "Il cigno nero", del quale Kate e Laura hanno curato i bei costumi, mi immaginavo qualcosa di più dark, invece per l’a/i 2011-2012 quello di Rodarte sembra un viaggio nei territori di Laura Ingalls, per una collezione forse meno incisiva di quella che l’ha preceduta, ma sempre molto interessante. In particolar modo ho amato i cappotti lunghissimi, romantici, che sembrano essere un trend forte dalla passerelle di NY.

 

 

 

 

Dopo la collezione per la p/e 2011 in total white, che non avevo molto amato, che trovavo non proprio nelle sue corde, e che infatti era stata criticata da molti, in particolare da Cathy Horyn, il nuovo ‘it boy’ delle sfilate della Grande Mela è tornato in forma. Ricomparse le atmosfere metropolitane, i riferimenti sporty e il mood dark di passate collezioni, Alexander Wang convince. Voglio il poncho in nappa e lana (ok non sarebbe da uomo, allora?) e trovo molto azzeccate le uscite da sera, da scommettere che le giovani socialite newyorchesi compreranno senza fiatare. 

 

 

 

 

 

Prabal Gurung è uno degli ultimi arrivati, ma si è fatto subito notare, sia sulle passerelle sia dalle pagine di Vogue Us, oltre ad esser stato candidato ai CFDA Awards/Vogue Fashion Fund. La nuova collezione mi è piaciuta, è molto chic ed elegante, anche se non posso non notare i tanti riferimenti, il capospalla un po’ Valentino, il vestito in trasparenza un po’ Galliano, l’abito bianco con le grafiche nere un po’ Givenchy. E’ forse questo il motivo per cui (mi) piace?

 

 

 

 

foto da style.com e style.it

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