Questa è una storia di ottimismo e rinnovamento, di visione virtuosa della moda e di divertimento saggio con lo stile della contemporaneità: questa è una sorta di dichiarazione di fedeltà all’italianità elegante del bello e ben fatto, alla ricercatezza nostrana plasmata nel più importante e affascinante tra i capispalla. Esatto, è proprio lui: ma, pay attention please, non chiamatelo semplicemente cappotto.
Il nome esatto di questa nostra storia è Paltò: con la lettera maiuscola, certo, perché la nuova storia del paltò con la lettera minuscola, cioè il cappotto di spirito italiano, l’ha riscritta un marchio italianissimo ad esso così devoto, da prenderne anche il nome.
E da proseguirla in un nuovo capitolo: la collezione Autunno-Inverno 2017.
Paltò, il brand, è nato una breve manciata di anni fa dall’iniziativa imprenditoriale e appassionata di un giovane italiano figlio d’arte, cioè dell’arte di amare in primis e quindi realizzare capispalla di alta qualità: nonostante la giovinezza, il marchio ha già trovato il suo posto di successo nel fashion world, grazie alla devozione accennata sopra. Il cuore delle creazioni del marchio, a dirla con ispirazione pirandelliana, è “una e centomila”: ovvero, il paltò, declinazione linguistica milanese, di origine ancora non del tutto definita ma di certo dedicata a sottolineare l’importanza elegante distintiva che solo il cappotto sa regalare nelle sue innumerevoli versioni sartoriali.
Per chi avesse qualche dubbio in proposito, c’è anche la storia del cinema e della musica allacciata a quella della letteratura a dimostrarlo: numerose icone splendenti delle pellicole cinematografiche e del panorama musicale, dentro l’identità dei personaggi interpretati sui set o scatenati sui palchi così come fuori dalla recitazione nella vita privata, son stati avvolte in un cappotto altrettanto iconico.
Paltò mescola tutte queste certezze: l’conicità globale, la tradizione elegante inconfondibile, la manifattura artigianale italiana eccellente, la memoria lunga che si arrampica lungo i secoli della storia del costume, la sofisticatezza e la versatilità dei gusti della contemporaneità… e ne plasma una serie di modelli di paltò dedicati a lui e a lei.
Questa, infatti, al contempo, è anche una storia di suggerimenti stilosi per l’autunno freddino in cui siamo già infilati e l’inverno ancor più bisognoso di un abbraccio caldo e sartoriale in cui avvolgersi: per questo a/i 2017 il paltò, con le rispettive sfumature di stile al femminile e al maschile, avvolge la figura con tagli dritti e svettanti per gli animi più rigorosi, ma anche con l’ampiezza cocoon per i più bisognosi di morbidezza confortevole, si stringe in vita con la cinta, si allaccia con una fila di bottoni che può anche addoppiare, spesso sfiora le ginocchia ma può anche accorciarsi in versione giacca svelta.
I materiali e le textures sono i veri protagonisti, in bilico tra tradizione classica e nonchalance modernissima: come quando i Galles appaiono tridimensionali, i tradizionali check simulano effetti di rottura o persino l’effetto mohair, i bouclé sono rivisitati in superfici armaturate, i panni militari hanno le maxi diagonali e i velluti a coste hanno un’aria del tutto rinnovata.
La palette colori è altrettanto affascinante: tradizionalmente intensa eppur così vivacemente contemporanea.
E che sia un buon paltò per tutti… e tutte!