Dal momento in cui hanno iniziato ad essere sempre più coinvolti nella moda, considerandola uno strumento di espressione di sé, gli uomini vanno anche esplorando molteplici mondi e modi di essere che rientrano in quel contenitore disordinato che è il Lifestyle.
È quanto sostiene Jian DeLeon nel suo Modern Men’s Style Tribe per WGSN, celebre piattaforma di trend forecasting, aggiungendo anche che dove – cosa e come – un uomo mangia, beve e dorme è parte di un’estetica ed una narrativa di moda che egli crea e, se ha voglia, di volta in volta, reinventa.
Anche Li Edelkoort, famosa trend forecaster (ed eroina) già da qualche anno notava un cambiamento negli uomini: più domestici,sensibili e femministi.
La moda uomo si presenta quindi come un universo dinamico ed in evoluzione, c’è chi lo ritiene oggi il vero fulcro di interesse, un territorio ancora da esplorare, ricco di attrattiva e di potenziale.
Prospettiva che si carica di ulteriore significato alla luce della nuova edizione, in partenza oggi, di Pitti Immagine Uomo 94.
Craig Green, Roberto Cavalli, Fumito Ganryu sono solo pochinomi, iconici, accanto ai molteplici appuntamenti che sarannol’occasione di misurare la temperatura del sistema moda uomo.
Nel fitto numero di espositori, sarà inoltre presente uno dei più riconoscibili e amati brand maschili del panorama italiano.
La casa di moda marchigiana Manifattura Paoloni presenterà infatti la sua collezione primavera/estate 2019 con il marchio Paoloni, al quale si aggiunge la linea P Paoloni, dedicata invece al mondo del bottom a completamento del capo iconico: la giacca.
Contribuire al cambiamento dei tempi, attraverso una reinterpretazione personale dello stile classico contemporaneo, questo è il claim del brand che intende esaltare il movimento come metafora dell’eleganza in evoluzione, in che modo? Combinando giacche, pantaloni con doppia pince a quelli con la coulisse in vita, jeans e capi in jersey.
È il tempo libero la principale ispirazione della collezione che presenta infatti capispalla in materiali tipicamente tecnici, mixati a quelli rubati agli abiti, realizzando appieno quel concetto di smartwear evidente anche nella capsule active, caratterizzata dai tessuti antipiega.
I capi presentano un’inedita tridimensionalità grazie al lino, puro o combinato con lana, cotone stretch o seta, mentre le texture spaziano dai quadri fusi, al principe di galles e il pied de poule, fino ai falsi uniti e alle righe.
Una proposta quella di Paoloni che delinea la sagoma di un uomo impegnato in un processo in fieri, in continua tensione tra eleganza e tradizione, ma aperto al mondo esterno che ne rispecchia la flessibilità e la fluidità.