Peter Dundas sfila a Pechino: in una parola, semplicemente DUNDAS

“Nuovo” è una parola tonda, importante, impegnativa, che non guarda in faccia a nessuno: che si sia minuti di fronte alla dimensione monumentale dell’orizzonte professionale che si cerca di conquistare, o già ricoperti dei bagliori di una celebrità acquisita lungo una carriera assai patinata, tutti si è uguali davanti alla necessità del “nuovo”.
Tutti devono saper cavare dal cilindro qualcosa che sappia sorprendere: qualcosa che sia indice di un genere di talento assai contemporaneo, ovvero saper guardare al mondo che brulica fuori dalla finestra, e sapergli offrire quel che desidera pur restando saldamente ancorati alla propria identità.
Ecco, questa è la strada che ha appena imboccato una celebrità del fashion system: giovane per età, ma non per curriculum, dato che ha già varcato varie soglie assai importanti.
Lui è Peter Dundas ed ha deciso che il percorso, che la necessità del “nuovo” gli ha presentato, lo rispecchierà fino in fondo: fino a chiamare il suo brand DUNDAS.
E a portarlo in giro per il mondo sin da subito!

Breve recap, ma doveroso: per comprendere il valore di questo nuovo incipit per lo stilista, meglio fare prima una carrellata che, immagino già, scalderà le mani e le stuzzicherà all’applauso.
Ecco la lista: studi alla Parsons di New York, nuova vita a Parigi per divenire assistente di Jean Paul Gaultier, poi di Christian Lacroix, poi la magica triade italiana di Emanuel Ungaro, Emilio Pucci e Roberto Cavalli.

E dopo Roberto Cavalli: se stesso, una linea che gli è fedele in ogni aspetto, nella quale Peter Dundas raccoglie tutti i valori che finora ha adeguato alle maison che lo hanno accolto, ma che adesso possono trionfare in piena libertà.
Ovvero: la sua donna dall’allure sensuale e dall’appeal rockeggiante, vestita di creazioni che la avvolgono in una bellezza da sogno, eppur concreta se immaginata immersa in un lifestyle spiccatamente luxury.
E la qualità elevatissima di ogni abito, frutto di una ricercatezza che lo porta in Italia per la produzione e lo ha condotto fino in India per elaborare quei ricami che accalappiano il desiderio.
E la fiducia nel suo partner di vita e d’affari, che lo accompagna anche in questa nuova avventura: Evangelo Bousis.

La collezione di debutto di DUNDAS ha già conquistato l’attenzione di un selezionatissimo pubblico durante la scorsa edizione della settimana della haute couture Parigina, ha già vestito una star del calibro di Beyoncé Knowles, ma solo poco fa ha fatto il suo grande debutto pubblico: in occasione della Mercedes Benz China Fashion Week, nella città di Pechino, grazie anche al supporto del programma International Designer Exchange Program.

Sulla passerella orientale ha sfilato un’inno alla femminilità sensuale e sofisticatissima, proprio quello che da sempre caratterizza le collezioni che portano la sua firma: dai bagliori cool dei minidress ricoperti di paillettes all’eleganza fluente di abiti lievi e lunghi, dalle ruches a corolla di mini-gonne che svelano le gambe, ai ricami che suggeriscono disegni sulla pelle nuda sottostante, dalle stampe fiorite alle stoffe che sembrano ricoperte d’oro e scaglie di pietre preziose, fino al completo affilato, quasi uno smoking, ma ricoperto di cristalli intensamente blu.

Eh, ma il nuovo mica si ferma all’apparenza, bensì va dritto anche alla sostanza: le collezioni DUNDAS non seguiranno più le regole della stagionalità, ma si adegueranno alle necessità della sua blasonata clientela globale, e saranno proposte nei canali della modernità assoluta, ovvero gli e-store che son boutique lussuose online, primo fra tutti Moda Operandi.

Good Luck, Peter Dundas!

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