Ho per la prima volta sentito parlare di SuperDuper Hats qualche tempo fa, ne scrivemmo sul giornale di cui ero fashion director e me ne innamorai subito. Ho colto da subito uno spirito non retrò, ma contemporaneo, moderno, un gusto per l’accessorio, il cappello nello specifico, che comprendeva la storia di questo oggetto, ma lo traghettava in un futuro pieno di idee, collaborazioni, con voglia di fare e passione. Matteo Gioli e le sorelle Ilaria e Veronica Cornacchini, i tre fondatori del marchio, sono diventati poi una tappa per me consueta e piacevole a Pitti Immagine Uomo, ogni volta mi fermo nel loro stand e divento letteralmente matto provandomi tutti i capelli, anche quelli della collezione femminile, per me essere nel loro stand è come per un bambino entrare in un candy shop, mi brillano gli occhi. Non indosso molti cappelli nel quotidiano, ho la –forse sbagliata- percezione di non saperli portare o che non appartengano al mio stile, ma tutte le volte che vedo una collezione nuova SuperDuper questo pensiero scompare! Grazie alle foto di Male®, capace sempre di cogliere attimi divertenti e affascinanti, vi mostro il mio passaggio allo stand SuperDuper all’ultimo Pitti Immagine Uomo, ma ho voluto pubblicare anche l’adv del brand per la f/w 2013-14 per mostrarvi meglio la creatività e l’ingegno, con quel pizzico di ironia che contraddistingue le proposte del marchio. Ovviamente ho raggiunto Matteo per chiacchierare un po’ e per fargli raccontare il percorso di SuperDuper e le ultime novità!
Come è nata l’idea di lavorare nella moda?
Lavorare nella moda non è stata “un’operazione programmata”, tutti e tre abbiamo studiato Design o Architettura, il resto lo ha fatto la passione per i cappelli…
Come è nato SuperDuper e perché i cappelli?
Li abbiamo sempre indossati, ci hanno sempre affascinato, poi un giorno abbiamo deciso di imparare un Mestiere e così abbiamo ricercato Iivecchi cappellai e le vecchie modiste e in un baleno ci siamo ritrovati a Pitti a presentare la nostra prima collezione!
Siete in tre, come vi dividete i compiti?
Essendo ‘solo’ in tre abbiamo una divisione dei compiti simbolica poi nella realtà dobbiamo essere tutti pronti a fare tutto!
Quanto è importante per voi una fiera come Pitti Immagine?
Importantissima! Pitti riesce a darci quella visibilità che un marchio giovane non riuscirebbe ad avere altrimenti. Le altre fiere a cui partecipiamo sono strettamente più commerciali, ma Pitti risulta sempre la migliore, vista la grande quantità di stampa, per il lancio “mediatico” della collezione!
Quali le ultime novità presentate?
Assolutamente il cappello con la zip composto da tre parti che possono essere assemblate in tre diversi modi, solo la testa a mo’ di fez, con un paraorecchi per il grande freddo e con la tesa come un vero e proprio cappello!
Come pensiate sia cambiato il vostro pubblico di riferimento in questi anni e come è cambiato SuperDuper?
Sicuramente il nostro pubblico si è piano piano raffinato. Quando abbiamo iniziato il cappello era ancora “un’ombra oscura” all’interno del guardaroba della maggior parte delle persone. Iniziandolo a vedere in giro l’occhio si è abituato e ora chi vuole un cappello che non sia solo “marchio”, ma un oggetto di altissima qualità e che abbia quel tocco in più rispetto alla massa dei cappelli “industriali” viene da noi!
Matteo, so che tu avevi anche un altro progetto all’ultimo Pitti, ti va di raccontarcelo?
Il progetto si chiama “The Coal”. Abbiamo fondato insieme a Sam Lambert e Shaka Maidoh di Art Comes First, Aroun Ducroux di Lotho, Sebastian Dollinger della Eton, T-Michael di Norwegian Rain e Kalaf Angelo cantante dei Buraka Som Sistema un collettivo di sette designer/artisti/maker. Il progetto si basa sul concetto del “pack-light” ovvero concentrare in una valigia da viaggio l’essenziale e l’indispensabile per il gentleman viaggiatore. La valigia (T-Michael) contiene quindi una camicia con 4 colletti intercambiabili a seconda delle occasioni (Eton), un paio di occhiali (Lotho) un paio di scarpe, calzini e cravatte (ACF) uno sketch book per scrivere i propri pensieri (Kalaf) e ovviamente ben 4 cappelli (SuperDuper)! È stato un grande successo ed è stato bellissimo lavorare con “menti” da tutto il mondo, Norvegia, Svezia, Francia, Inghilterra e Portogallo, sviluppare insieme l’idea confrontandosi passo dopo passo. Insieme a Sam e Shaka abbiamo già iniziato a lavorare sul prossimo progetto. Aspettate il prossimo Pitti e vedrete!
Progetti per il futuro?
Tanti, forse troppi, ma fortunatamente non riusciamo mai ad adagiarci su quello che stagione dopo stagione otteniamo, quindi le nostre fumanti menti stanno già lavorando alla nuova collezione, collaborazioni e… sorprese!
Veronica e Matteo negli scatti di Male®Ilaria, sempre fotografata da Male®, nello stand SuperDuper Hats all’83° edizione di Pitti Immagine Uomo a FirenzePotevo forse esimermi dal provarmi tutto e fare un po’ il pagliaccio. Ma quanto sono belli i cappelli SuperDuper? Ok, io sicuramente con le due proposte della collezione donna forse non tanto, I know! :O)
Queste invece le immagini (non scattate da Male®) dell’adv f/w 2013-14 di SuperDuper.
Per saperne di più di SuperDuper Hats andate qui:http: //superduperhats.com/; per vedere i lavori di Male®:guaizine.tumblr.com;
www.facebook.com/guaizine