Un tempo tanto lontano quasi a rasentare il favoloso “c’era un volta”, li si chiamava Trovatori: erano quei compositori di storie in versi che con raffinatezza antica facevano di un’ispirazione individuale materia elegante con cui cantare poesie di amori ideali, sofisticati eppur sensuali.
Ecco, l’incontro con la collezione s/s 2017 di Quattromani è una di quelle occasioni di rara bellezza in cui la moda sbriglia l’intelletto a far simili capriole nella saggezza culturale, così da scovare connessioni in apparenza lontane e inaspettate, ma che in realtà si rivelano complici preziose a godere con gusto contemporaneo delle loro creazioni.
Nicola Frau e Massimo Noli infatti, che, come il nome del loro stesso brand suggerisce, in Quattromani fondono talento creativo e abilità pregiata di plasmare la materia di moda, attraverso le loro collezioni accarezzano la memoria con il ricordo di quegli antichi creatori di versi raffinati: come fossero poeti sognatori di oggi, s’ispirano alla loro terra sarda per raccoglierne tradizioni e leggende sopite nel tempo, che poi trasformano con guizzo squisitamente personale in storie da narrare attraverso armonie di trame e forme assai belle e attuali.
Et voilà che accade di nuovo con la s/s 2017, andata in scena durante la scorsa edizione di AltaRoma sulla passerella dell’Ex Dogana: questa volta c’è persino l’essenza amorosa a rendere ancor più densa la suggestione poetica del loro narrare per creazioni di stile.
La collezione nasce nella tradizione sarda di una storia d’amore che dalla terra s’apre fino al cielo: “Sa bia de sa palla”(o paggia), ovvero La via della paglia, la scia tracciata sui campi dall’incontro al crepuscolo tra due innamorati nascosti a sguardi indiscreti, ribattuta durante la notte dagli amici complici di tale romanticismo e disfatta di giorno dalla famiglia di lei per dissimulare un legame inappropriato.
Ma in sardo “Sa bia de sa paggia” indica anche la Via Lattea, come se il cielo stellato fosse testimone della strada d’amore al punto da rifletterla in sé.
Ed ecco che il biondo del grano, il giallo del sole e il rosso dei papaveri e dei coralli, le innumerevoli sfumature di blu della notte e dell’azzurro cielo, la sensualità luminosa dell’estate sarda, prendono vita nella leggerezza aerea dei long dress in crêpe, acquisiscono sostanza scolpita nella grazia dei cocktail dress, si sciolgono nella nonchalance comoda eppur elegante di ampi pantaloni e giacchette brevi, per poi diventare materia impalpabile e vaporosa nelle camicie e pencil skirt in tulle e organza, ed infine scintillare con garbo nelle creazioni in lurex.
E dulcis in fundo si aggiungono le borse: mini e maxi bauletto, secchiello e mini clutch a corollario di tante coccole al desiderio.
Quattromani s/s 2017: the art of telling an ancient love story by a unique style
A very long time ago, nearly bordering on the fairy “once upon a time”, they were called “Troubadours”: they were composers of stories made in verses, who by an antique refinement used to turn an individual inspiration into some elegant matter by which singing poems about ideal loves, sophisticated yet sensual. Well, meeting Quattromani s/s 2017 collection is one of those chances of rare beauty where fashion gives free rein to the mind, allowing it to turn a somersault into the cultural knowledge so that you can find connections apparently far and unexpected, but that actually prove to be precious accomplices for enjoying their creations through a contemporary taste.
Nicola Frau and Massimo Noli in fact, who, as their brand name suggests, within Quattromani blend creative talent and exquisite ability to shape the fashion materials, by their collections coddle the memory recollecting those ancient makers of refined verses: as if they were poets and dreamers of today, Quattromani draw inspiration from their Sardinian homeland so as to gather dormant traditions and legends, that then they turn into stories to narrate by very current and beautiful harmonies of wefts and shapes.
Et voilà, it happens again with the s/s 2017, the collection that walked the runway of last AltaRoma edition: this time there’s even the love essence that makes the poetic suggestion of their art of narrating by style more intense. The collection raises from the Sardinian tradition of a love story that from the ground goes high until the sky: “Sa bia de sa palla”(or paggia), that means The Straw Path, the trail draw across the fields by two lovers meeting at night and hidden from indiscreet eyes, a trace that was travelled during the night by the couple’s friends, accomplices of their romantic encounter, and that was destroyed by the day by the girl’s family to conceal an inappropriate relationship. But in the Sardinian dialect “Sa bia de sa paggia” also indicates the Milky Way, as if the starry sky bore witness to the love road and impressed it on itself. And there’s the dyed blond corn fields, the yellow of the sun and the red of poppies and corals, the countless shades of night blue and sky light, the shining sensuality of the Sardinian summer, all come alive into the airy lightness of the long dresses, gain sculptural substance into the grace of cocktail dresses, melt into the comfortable yet elegant nonchalance of wide trousers and brief jackets, and then become impalpable material for shirts and pencil skirts made of tulle and organza, and finally glow kindly into the lurex creations.
And, dulcis in fundo, come the bags: mini and maxi briefcases, buckets and mini clutches garnish so many cuddles to our desire.