S-cultura S-comoda (passate a trovarmi?)

Una delle mini-sedie ‘s-comode’ di Lidia Carlini.

 

 

Scultura Scomoda
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l’arte è scomoda?
 
Può essere ricca di fascino, ma anche di preziosismi intellettuali, può suscitare rimandi immediati, diretti, divertenti, leggeri, ma anche farsi portavoce di critica sociale e promuovere messaggi dal contenuto profondo e complesso, ambiguo, graffiante e a volte impopolare. L’arte può facilmente scegliere di uscire da un semplice contesto estetico e teorico e diventare potentissimo veicolo di opinioni, pensieri, manifesti.
L’arte è scomoda?
Gli artisti riuniti nella mostra hanno affrontato proprio questa riflessione, che è stato il punto di partenza per percorsi personalissimi tutti accomunati dall’ironia, che non nasconde anche una voglia provocatoria, e da uno spirito giocoso di cui risulta essere permeata l’installazione nella sua completezza.
Lo studio della ceramista Lidia Carlini, che ci ha abituato negli anni ad un immaginario pop, ricco di colori e humour, si è dimostrato così la location perfetta.
In mostra le sedute di Lidia Carlini, di Stefano Camporesi e di I’KI Art & Design. L’opera della ceramista nasce dallo sviluppo di un senso di disagio, la personale convinzione che se l’arte è scomoda, la scultura ceramica lo è ancora di più, sensazione rappresentata però in modo sfarzoso e ingombrante, con un sapore vintage che accentua l’effetto satirico. Nel lavoro di Camporesi è la seduta a sopravvivere all’uomo che si adagia a contemplare l’arte, metafora di come sia il prodotto artistico a perpetuare nel tempo il ricordo e la testimonianza della mente creativa. Contrappunto a tanta ‘scomodità’ è invece ‘Rabbit’, ideata dall’architetto Sara Pivato, poltrona ammiccante ed estrosa, che scruta lo spazio circostante grazie a due grandi occhi ricavati nel corpo strutturale in metacrilato termoformato.
L’opera di Nik H. Ride vuole essere una riflessione in chiave goliardica sul ruolo del critico e tre volti noti ci ricordano come la critica d’arte goda di una posizione alquanto scomoda, nel suo essere elemento fondamentale per il successo di una manifestazione artistica e per la divulgazione della cultura. Elena Muscardini per il suo lavoro grafico attua una vera operazione di recupero storico, così un noto personaggio del passato subisce una punizione, attraverso l’applicazione di una curiosa legge del contrappasso, a ricordarci come la visione stessa di un’opera possa diventare un punto di vista scomodo. Mentre nel lavoro di Davide “Daka” Bergamini è l’arte stessa a ribellarsi, quando un gruppo di vecchi disegni stanchi di essere tenuti dentro cartelline malmesse,in mezzo alla polvere e al passato, decidono di diventare protagonisti a modo loro. 
 
Scultura Scomoda
In mostra opere di: Lidia Carlini – I’KI Arte & Design – Stefano Camporesi
Nik H. Ride – Elena Muscardini – Davide “Daka” Bergamini.
 
Curatori: Gruppo I.n.I. Stefano Guerrini – Michele Pollini
 
Inaugurazione: Venerdì 21 Maggio 2010 ore 18.45
c/o Lidia Carlini – Via della Croce 35/A – Faenza
 
Venerdì 21 Maggio dalle 18.45 alle 24.00
Sabato 22 Maggio e Domenica 23 Maggio dalle 10.00 alle 24.00
La mostra proseguirà fino al 31 Maggio 2010 in orari di studio

Info: lidiacarlini@yahoo.it    

 

Particolare dell’opera di Stefano Camporesi.

 

Particolare dell’opera di Lidia Carlini.

 

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