Come spesso ultimamente mi capita, la ricerca attraverso social network mi porta a scoprire personaggi interessanti, piene di idee, innovatori, creativi, artisti. E mi piace condividere queste scoperte con voi. È il caso di Salvatore Siciliano.
Non ricordo chi ha chiesto l’amicizia all’altro su Facebook, ma ricordo che mi sono innamorato dei suoi video di danza contemporanea, settore che non è proprio il mio e del quale non ho grandi conoscenze, ma le immagini dei lavori di questo italiano trapiantato a Berlino, mi trasmettevano forza e passione, la capacità di raccontare il nostro momento storico, secondo una visione estremamente personale e attraverso un’arte che non sempre è così immediata o commerciale.
Siciliano ha una sua compagnia e proprio in questi giorni sta debuttando con una nuova opera. Ovviamente scoprirete tutto leggendo questa intervista, perché non ho saputo resistere dal condividere con voi la mia chiacchierata con il coreografo.
Benvenuti nel mondo carnale, trasgressivo, potente, provocatorio, emozionante, arricchente di Salvatore Siciliano.
Come hai iniziato e come ti sei avvicinato alla danza?
Ho sempre avuto un forte interesse verso l’arte, ho cominciato a dipingere quando ero molto piccolo ed ho frequentato diversi corsi di pittura e disegno fino all’ Accademia di Brera dove appunto mi sono dedicato alla pittura.
Per molti anni ho studiato pianoforte e dopo un periodo in cui seguivo lezioni di danza di vario genere ho sentito che quella era l’espressione più vicina a me.
Avevo già 18 anni quando mi trasferii a Milano per studiare in Accademia e dedicarmi completamente alla danza di teatro.
Quali i momenti più importanti della tua carriera fino ad ora?
Il debutto ad Atene col mio primo spettacolo “Atena Nike”. La mia visione della mitologia greca e romana che adoro profondamente, ed ho avuto la possibilità di debuttare in un meraviglioso teatro proprio ai piedi dell’Acropoli.
Sono affezionato a tutti i miei spettacoli (qui il video di “Noend” e qui il lavoro “The world in the void out there”), ma “ORIKBEM ♡” è un altro ricordo molto importante. È un lavoro recente nel quale ho collaborato con un grande ensemble e quindi circolava anche una grande energia creativa. (Il trailer qui, ndr)
Ed ovviamente anche il momento in cui ho dato il nome alla compagnia, Siciliano Contemporary Ballet, è stato molto bello.
A cosa stai lavorando al momento?
In questo momento sto lavorando alle coreografie per “PIERROT” su concept e musiche di Yuri Pascual, la compagnia debutta proprio in questi giorni a Berlino in una location stupenda.
Come pensi sia la situazione della danza in Italia. Abbiamo una grande tradizione, come vedi il presente?
L’Italia è sempre famosa per la qualità dei lavori che presenta, ma purtroppo le realtà nuove che vogliono crescere spesso non hanno le condizioni necessarie, prima ancora dal punto di vista socio filosofico.
Qual è Il più grande preconcetto che la danza si porta dietro?
La gente pensa che i danzatori mangiano poco.
E una grande verità invece?
Non è così.
Visto che siamo su un sito che parla principalmente di stile, mi dici qual è il tuo ideale di eleganza?
In riferimento al corpo credo che sia esso stesso una naturale e meravigliosa forma di eleganza. Nelle mie creazioni un punto fondamentale per me è quello di evidenziare i corpi con il nudo oppure creando costumi che possano esaltare ancora di più la sensualità dei danzatori.
Cosa c’è nel tuo guardaroba?
Un sacco di vestiti anni ‘80, a Berlino il vintage è spesso di buona qualità.
Progetti per il futuro?
La compagnia pur essendo giovanissima ha già molto da fare, porterò le mie creazioni nuove e di repertorio in festival e diversi teatri e location a Berlino e in giro per l’Europa.
Saremo anche in residenza in alcune città della Germania.
Per saperne di più vi segnalo la pagina Facebook della compagnia.