Ah, non ci sono più le mezze stagioni, e a ben guardare nemmeno più quelle intere!
A quanto pare l’inverno sfuma nell’abbraccio nostalgico con la bella estate che fu, rinnovandoci dentro l’aspirazione intensa per i colori caldi e le atmosfere esotiche di quella sarà.
Intanto, nella quotidianità metropolitana ci si educa risoluti all’arte di districarsi tra imposizioni lavorative ed eventualità eleganti: quell’abitudine frenetica eppur attenta allo stile altrimenti detta routine della giungla urbana.
In questo mélange di desideri edonistici e volteggi street-style basta il giusto guizzo squisitamente creativo a fondere assieme le intuizioni, per poi dargli forma sartoriale eccellente: et voilà la collezione f/w 2015 di RITARITA.
Ribattezzata “The Tropical Winter”, ça va sans dire!
Le presentazioni prima di tutto, però. RITARITA nasce poco fa, ha un’età giovanissima all’anagrafe dei brand ma il suo discorso rivela quella maturità densa che nasce da incontri elettivi: in questo caso tale incontro è tra Silvia Gherra e Margherita Mazza, illustratrice l’una e fashion designer l’altra.
Estetica e forma, immaginario e tattilità, fantasia e indossabilità, dunque: binomi brillanti che dalle due anime creative a fondamento del marchio plasmano un pensiero di moda che accarezza la predilezione per l’essenzialità della linea e l’audacia delle stampe.
La sempiterna filosofia del poco ma buono: pochi modelli in quanto buoni ad esaudire qualsivoglia volubilità di stile e necessità.
La f/w 2015 è la collezione debuttante di RITARITA: The Tropical Winter.
Inverno tropicale, come si accennava, ovvero stampe esotiche di vivaci verdi, rosa e azzurro tinte, poggiate in contrasto netto eppur saggio sulla palette freddamente invernale di capi dall’aplomb semplice e dalla geometria esatta, adatta anche ai check grafici e cromatici che si riverberano sui foulard.
Un guardaroba di pochi ma buoni, dunque: ovvero ideali nel pregio di lana e seta nobili operate come made in Italy insegna, perfetti per essere riposti nella borsa in crispy nylon e composti a raccontare la propria storia quotidiana.
Visual metaphors and excellent quality: the tropical winter of RITARITA
Ah, there’s no mid-seasons any more, and actually neither do the entire ones! It seems that winter blurs into the nostalgic embrace of the last beautiful summer, renewing inside of it the intense aspiration for warm colors and exotic atmospheres of the one is about to come. Meanwhile, into the metropolitan everyday life we’re educating ourselves with the art of getting by work duties and elegant events: that hectic habit yet stylish otherwise said the urban jungle routine.
Within this mélange of hedonistic desires and street-style vaults, just the right flair exquisitely creative to blend together the intuitions and give them a tailored shape is enough: and voilà the f/w 2015 collection of RITARITA. Named “The Tropical Winter”, of course!
Introductions first, though. RITARITA is a newborn into the labels registry, but its tale reveals that dense maturity growing from elective encounters: in this case such an encounter happened between Silvia Gherra and Margherita Mazza, illustrator the first one and fashion designer the second one. Aesthetic and form, imagery and touch, fantasy and wearability, so: brilliant pairs that from the two souls founding the brand shape a fashion concept coddling the predilection for the essential lines and bold prints. The endless philosophy of little yet good: few models because good at fulfilling every volubility of style and need.
The f/w 2015 is the debuting collection of RITARITA: The Tropical Winter, as we were saying. Or rather exotic vivid green, pink and light blu-colored prints, laid by a clear and wise contrast on a winter palette of clothes having a light aplomb and exact geometry, suitable for the graphic and chromatic check-motifs reverberating onto the foulards.
A wardrobe of few but good: ideal for the noble wool and silk woven as made in Italy rules, perfect for being put into the crispy nylon bag and then composed to tell your own daily story.
