Nella lussureggiante cornice dei Kensington Gardens, per l’occasione aulicamente adornati di aiuole piene di dolci fioriture di stagione, è andata in scena nei giorni scorsi la collezione primavera/estate 2016 di Burberry Prorsum.
Una collezione soave e leggera dai tratti propriamente poetici, quasi esito del dolce sentimento che, al risveglio, provoca il ricordo di un bel sogno; ma al contempo cromaticamente terrena, corporea, tattile, come esito di un percorso vivo, tracciato nel solco di una tradizione che diventa esperienza sincera.
Christopher Bailey manda in passerella un uomo dai tratti dolcemente mitologici, elegantemente scolpito in abiti impeccabilmente sartoriali simbolo della grande tradizione inglese nell’arte del ben vestire, abbinati a dettagli e accessori celebranti le icone di casa Burberry, come il trench heritage made in Castleford e le ampie sciarpe in cashmere scozzese: mix vincente che crea la fiaba, il sogno, ma anche la materialità del desiderio.
Outfit dopo outfit la passerella ipnotizza con inediti di stile: arrivano così in scena i nuovi capi Talaing confezionati con la silhouette “The Chelsea”, nuovo taglio sartoriale maschile slim, quarto per l’uomo Burberry, utilizzato per trench, completi, camicie e cravatte.
Tessuti tradizionali, consistenti, ma ariosi, come la lana/mohair inglese o il cotone raffinato, si abbinano all’impalpabilità delle camicie in pizzo di cotone, sposando contrasti di consistenze che armonizzano la figura, sussurrando l’idea di un uomo capace di dimostrare una dolcezza intensa troppo spesso celata da abitudini e false credenze.
I trench leggeri in lana/seta si alternano a piumini leggerissimi portati su abiti sartoriali e capispalla in cashmere double face; immancabili infine i joggers in cashmere lavorato a maglia.
Grande magia anche per gli accessori, da qualche tempo area privilegiata della grande maison inglese: preziosissima la “The Barrow Bag” con banda dipinta, abbinata a derby dipinte a mano, mocassini con nappine a contrasto, cravatte fatte a mano e fermate da fermacravatte con figure d’insetti.
Così la poetica di Burberry si dipana fra sogno e realtà, auspicando una moda certamente interprete di un’idea o di un ideale, ma al contempo concreta, reale e pertanto carnale, viva di quella vita e di quella quotidianità che è condizione umana, dove il sogno non gioca il ruolo di istigatore eversivo, ma piuttosto di messaggero e amante, ricordando a tutti che la bellezza è possibile.