Premetto subito che quando parlo di military in un mio lavoro posso riferirmi solo allo stile! Chi scrive ha svolto il servizio militare (ebbene sì, sono così vecchio che ai miei tempi c’era questo ‘piccolo’ problemino da dover assolvere…), ma sotto forma di servizio civile, esperienza fra l’altro meravigliosa da molti punti di vista.
Ne consegue che il pacifismo è uno dei miei credo, così come il dialogo (non lavorerei nel mondo della comunicazione se non fosse così, no?), non certo l’uso delle armi. Lo stile militare però ha sempre esercitato un certo fascino su di me, per vari motivi. Innanzitutto fa parte del mio amore per il vintage, dalle bancarelle della mitica Montagnola a Bologna, quando vagavo studente fra una lezione e l’altra, al mio amore per A.N.G.E.L.O., il re dell’usato in Italia, che -it happens-ha la sua sede principale proprio nel mio paese, fino alla mia collaborazione con/alla mia estrema passione per gli Archivi Mazzini dove ho scoperto l’importanza della ricerca nel vintage, con tanto di sindrome di Stendhal davanti a pile e pile di abiti meravigliosi, e molti di questi capi vengono dal mondo del workwear e del militare.
Poi, e forse lo avrete capito guardando i miei lavori come stylist, amo contaminare e mescolare e lo stile militare è perfetto per questo. Una giacca verde con tasconi e mostrine? Me la vedrete addosso con una felpa rosa e accessoriata da centinaia di spillette! E penso abbiate bene compreso il quadro completo.
Inoltre, diciamocelo, il militare è spesso sinonimo di comodità, pensiamo ai cargo pants, ormai parte del guardaroba maschile classico, o ancora il parka che ha assunto varie diramazioni e aspetti a partire da quello tipico del guardaroba dei soldati.
Infine c’è nelle divise, soprattutto nelle giacche, un fascino particolare, che viene dal rigore da una parte, dalla pulizia ed essenzialità delle linee, ma anche da quei dettagli, decorativi, che rimandano al valore e al potere.
Insomma di spunti ce ne sono parecchi, non solo per capire perché questo stile piaccia a me, ma anche per decifrare la motivazione per cui dalle passerelle e dalle collezioni di designer importanti ai brand del fast fashion, i rimandi a questo mondo si siano sempre manifestati e continuino a moltiplicarsi.
Ne è chiaro esempio questo piccolo percorso fatto insieme a Matteo Cavenago, mio valido contributor fotografico, che ha scelto alcune fotografie dal suo archivio street-style fuori dai fashion show milanesi delle ultime stagioni. Vi lascio alle immagini, dove abbiamo prediletto parka e verde military, ma penso che il concetto sia chiaro: lo stile militare è un trend che piace e che non svanirà di certo (inutile dire, invece, che di certi episodi belligeranti e violenti, così come di venti di battaglia che ci arrivano accendendo il televisore ogni giorno faremmo volentieri a meno!).
Per saperne di più sul lavoro di Matteo vi consiglio il suo instagram Milandailyphotodotcom (questo) , mentre su Facebook lo trovate qui.