Cemento, specchi d’acqua, giardini giapponesi, sezioni di piani, luci, ombre, chiaroscuri, Carlo Scarpa, Santuario Brion, Olivetti, macchina da scrivere: agganci svelti di parole intense ad illustrare una collezione, come in quel flusso di coscienza da antologia di letteratura inglese in cui era la libertà piena a decidere come associare le idee per poi narrarle.
Sarà un caso, o forse un’intuizione squisitamente personale: fatto sta che la collezione così introdotta appartiene a Tropiano, giovane brand di natura tutta italiana ma ubicato proprio nella capitale inglese.
E la collezione in questione è dedicata all’uomo del prossimo inverno 2015-16.
Nulla di criptico, by the way: basta ripercorrere il percorso di tali parole entrando nella giovane storia del brand e della sua designer per ritrovare il fil rouge che compone il racconto, e apprezzare con magno gaudio la bellezza composita degli abiti con cui prende forma.
Tropiano è per l’appunto frutto della passione densa e variegata di Selene Tropiano, che ha prima rivolto gli studi all’arte e all’architettura, per poi condensare formazione e talento nel fashion design e dargli sostanza tra la verve avant-garde londinese e la storica eccellenza artigianale italiana.
Ed eccolo l’eclettismo, il sottile gioco degli opposti che si amalgamano in una moda maschile risoluta ma oscillante tra formale e informale, aplomb classico e accorgimenti intraprendenti di dettagli design: da Tropiano lo definiscono Luxury Casual Look.
Cemento, sezioni di piani, Carlo Scarpa, Olivetti: è il modernismo urbano storico che guida l’ispirazione di Tropiano verso silhouette confortevoli, oversized al punto giusto per appoggiarsi sul corpo con la saggezza funzionale di dettagli sartoriali che ne scolpiscono l’aplomb in chiaroscuri drammatici.
L’oriente dei giardini giapponesi è racchiuso nei colletti alla coreana e nelle maniche kimono delle camicie, nei bottoni sottili che creano un punto di fuga rompendo al fondo la doppia riga.
E l’attitude underground londinese è tutta in quel gesto ribelle che che disfa le finiture e interrompe le cuciture in un ‘non finito’ perfetto.
Curiosi di conoscere meglio Tropiano, nevvero?
Lo potrete incontrare alla prossima nonché vicinissima nuova edizione di White Milano!
Tropiano f/w 2015: voilà the perfect blend of classic and urban-style
Cement, water mirrors, Japanese gardens, split levels, lights, shadows, contrasts, Carlo Scarpa, Brion Sanctuary, Olivetti, typewriter: swift couplings of intense words to depict a collection, likewise in that stream of consciousness of old English literature anthology where some full freedom decided how ideas had to be associated and then narrated.
It may be a coincidence, or just an exquisitely personal intuition: but such an introduction is addressed to a collection belonging to Tropiano, young brand totally Italian but located in that very English capital.
And this collection is devoted to the man of next winter 2015-16.
Nothing cryptic, by the way: just retrace the path of those words entering the young history of the brand and of its designer to find the fil rouge assembling the tale, and then appreciate with great joy the composite beauty of the clothes it is shaped by.
Tropiano is actually the issue of the dense and variegated passion of Selene Tropiano, that first had directed her studies to art and architecture, then she condensed her education and talent on fashion design and gave it substance between the avant-garde verve of London and the historical hand-crafted excellence from Italy.
And voila the eclecticism, the subtle game of opposites gelling in a resolute masculine fashion, yet swinging between formal and informal, classic aplomb and bold trick of design details: at Tropiano they talk about Luxury Casual Look.
Cement, split levels, Carlo Scarpa, Olivetti: it’s the historical urban modernism heading Tropiano’s inspiration towards comfortable silhouettes, oversized at the right point to rest on the body with the functional wisdom of tailoring details carving the aplomb through dramatic contrasts. Oriental reminiscences of Japanese gardens are held in the Korean collars and the Kimono sleeves, in the buttons creating a vanishing point when at the bottom they break the double line.
And all the London underground attitude is in that rebel gesture that dismantles the edge finishings and interrupts the stitchings as in a perfect ‘undone’.
Are you curious of knowing better Tropiano, aren’t you? Well, you can go and meet them at the next as well as very near new edition of White Milano!