Molti hanno storto il naso davanti a questa opera d’arte. Io sono rimasto molto colpito dal bel restauro di Punta della Dogana voluto da François Pinault e se visitando ‘Mapping the studio’ sono svenuto davanti alle opere di Murakami, per il quale voi ormai sapete che ho un debole, nonostante anni fa il suo rifiuto di farmi un autografo (ma è un’altra storia e la racconto solo a chi me lo chiede in ‘private’ ehehehe!), fuori sono rimasto affascinato appunto da ‘Boy with a frog’, di Charles Ray, divenuta il simbolo ormai della nascita di questo nuovo centro per l’arte contemporanea. Quasi un’ode a Mark Twain, sembra di essere infatti davanti ad un Hackleberry Finn di due metri, che solleva la rana sovrastando la laguna di Venezia. Davvero molto suggestivo.
Charles ray ha una sensibilità straordinaria… ha un’anima che ricorda Canova e una ironia sottile, intensa, da nobel!L’opera con il militare e il bambino che gioca è lirica. Mi piace moltissimo
apprezzato certo l’opera…ma voglio soffermarmi su lavoro fatto a punta della dognata…una ristrutturazione strepitosa…per gli spazi…la luce…i materiali…meravigliosa!!!e certo…il Boy with frog…è una preziosissima ciliegina sulla torta (passatemela per favore…hehehhe)