Quando vidi la CowBag di Vincent Billeci per la prima volta fu amore immediato. E infatti ne parlai subito sul blog. Ma un accessorio non deve distrarre dalla creatività più complessa e sfaccettata di chi lo ha ideato. E infatti il siciliano Billeci si è dedicato da subito ad una collezione femminile di cui la borsa era forse l’elemento più riconoscibile e immediato, la classica punta dell’iceberg, l’espressione pop di un mondo culturalmente più profondo e con rimandi all’iconografia e alla storia della sua regione, che poi è storia della nostra Nazione, tradotti in un guardaroba sensuale, ma mai troppo sfacciato, divertente, ma mai troppo casual o street, elegante, senza scadere nella seriosità o nel banale.
Vincent Billeci è un talento ed è bello vedere le sue capacità prendere nuove forme, raccontare inediti mondi, modellare una figura femminile in continuo rinnovamento. Questa è la collezione Vincent per la f/w 2014-15 e ho chiesto al designer di raccontarci qualcosa di più sul percorso che la linea sta intraprendendo.
Da quali input ispirativi nasce questa collezione?
La collezione f/w 14-15 è il risultato di una approfondita ricerca su Franca Florio, nobildonna palermitana vissuta nei primi del ‘900 e sul Liberty, corrente artistica che negli stessi anni fu molto presente e di rilevata importanza per la città.
Franca Florio, chiamata la “Regina di Sicilia” o “L’Unica” da Gabriele d’Annunzio, con il suo guardaroba ricco e decisamente avantgarde è stata una figura determinate per la collezione e per il tipo di donna che ho immaginato, autorevole e controcorrente.
Ho ripensato ad un momento storico e culturale di vero splendore intellettuale e artistico per Palermo che ho voluto fermare e far mio.
Ci conosciamo da un po’, mi incuriosisce sapere come è cambiata la linea, secondo te, dai tuoi primissimi passi?
Sia professionalmente, sia stilisticamente in circa due anni ho acquisito una maturità ed una consapevolezza che mi ha permesso giorno dopo giorno di interpretare al meglio il mio immaginario.
Dalla prima collezione fin ad ora sperimentazione, ricerca, e uno studio sempre attento delle tradizioni religiose della mia terra sono stati il fil rogue delle collezioni e stagione dopo stagione hanno reso il mio stile coerente.
Quale è la donna che sceglie i tuoi capi?
La donna che sceglie di indossare un capo Vincent è una donna consapevole di sè. È una figura che adora la moda, senza però esserne vittima …
Immagino una donna che ama indossare abiti che come lei hanno molto da raccontare, ricchi di fascino, tradizione, ma decisamente contemporanei.
Quali sono le tue figure di riferimento e da cosa arrivano gli input in generale?
Gli input arrivano da ogni cosa. Quando sono per strada, al cinema, in un ristorante amo osservare e fotografare mentalmente le donne nelle loro mille sfaccettature. Sicuramente la Sicilia è il primo input da cui parte tutto, i ricordi infantili e il legame con la religione e l’arte sono dei punti cardine delle mie collezioni.
Cosa ha significato invece per te la CowBag?
La Silver Cowbag ha rappresentato un passaggio di fondamentale importanza per il mio percorso professionale. Dal momento della pubblicazione della bag non mi sono più fermato, un tam tam mediatico che partendo dai blog mi ha permesso di farmi conoscere ad un pubblico internazionale.
Progetti per il futuro?
Progetti per il futuro tantissimi, sono un giovane designer ed ancora tanti sono gli obiettivi da raggiungere.