Un passaggio, più o meno veloce visto le mie tempistiche durante la fashion week, al White è d’obbligo. All’importante fiera milanese trovo sempre spunti interessanti, marchi dei quali innamorarmi, vecchi amici e scoperte esaltanti.
Anche a questa ultimissima edizione, tenutasi durante la settimana della moda milanese dedicata alle proposte femminili per la f/w 2015-16, c’è stato il tempo per un saluto ad alcuni protagonisti del White già da alcune stagioni, ma anche quello per prendere un po’ di appunti e ispirazioni per i redazionali che scatterò nei prossimi mesi!
Ecco sei brand fra quelli presenti a questo White Show, ce ne sono molti altri interessanti e già alcuni li ho instagrammati e di altri ci sarà modo di tornare a parlare, intanto di questi segnatevi i nomi perché hanno proposte fenomenali, in cui stile, gusto contemporaneo e vestibilità convivono in maniera perfetta!
Lavorate a mano con la massima cura e nel rispetto dell’ambiente, completamente disegnate e realizzate in Italia, non è la prima volta che le scarpe Peter Non prendono parte ad un’edizione del White. Anzi, ormai è una piacevole abitudine ritrovare questo marchio nella sezione Basement.
E la collezione per la f/w 2015-16 colpisce già dal nome: Come fly with me! E, come si suppone, è il volo l’ispirazione. Volo come esperienza unica, di libertà, dove la paura del vuoto racchiude anche i desideri più profondi. Il volo come metafora dove la potenza della sensazione del vuoto ci permette di conoscere il fulcro della felicità: riconoscersi un punto, univoco e allo stesso tempo infinito e parte di un tutto, senza fine.
Le scarpe presentate sono realizzate in materiali trattati in maniera ricercata e sperimentale, pelli cerate, spazzolate e grattate a mano con carta vetrata fine, pelle gommata termo-espandente, solo per fare degli esempi.
Oltre alle calzature anche lo zaino Gravity, la borsa Pura, la pochette Assoluto e. in anteprima assoluta, le sciarpe oversize di lana e Alpaca, Sinapsi e Indusium, in cui è stato bellissimo avvolgersi per un attimo!
Ospiti del Basement del Superstudio Più in Via Tortona sono Barbara e Alan con il marchio che prende letteralmente nome da loro. Li avevate già conosciuti qui e per me è un piacere andarli a salutare ad ogni stagione, oltre che a vedere e apprezzare l’evoluzione del loro stile.
Sempre essenziale e puro, il loro stile sceglie una palette cromatica basica, linee minimal, ma tantissima è la ricerca nei tessuti e nella funzionalità dei capi. Mi sono innamorato delle loro sciarpe, che diventano delle stole imbottite, ma anche dei giubbotti realizzati in maglia accoppiata ad una membrana antivento in cotone, capace però di leggere il basso rilievo della maglia stessa.
Una emozione vera vedere il duo continuare nelle loro fantastiche, e utili, sperimentazioni!
Coliàc
Martina Grasselli, originaria di Reggio Emilia, con alle spalle studi in Architettura e Interior Design, oltre a quelli di Fashion e Textile Design alla Naba di Milano, si è distinta, dopo un periodo di lavoro come stylist, con il brand, Coliàc, nato nel 2009 e specializzato nei bijoux.
Ma di recente il marchio è andato incontro ad un cambiamento, e le proposte di Martina si stanno concentrando sul mondo delle calzature, con le quali era presente a questa edizione del White dedicata alle proposte per la f/w 2015-16.
Scarpe dalle forme maschili, ma arricchite con gemme, a donargli un animo decisamente più girlie, ciabatte con dettagli in pelo, momenti glitterati, mentre al posto dei laccetti piercing in strass e perle. Persino le sneakers in mesh sono decorate con deliziose paillettes.
Ammetto che per un attimo ho invidiato molto chi potrà indossarle, ma volevo chiedere a Martina se non sia il caso di fare il modello dorato anche in un bel 43 e mezzo (la mia taglia!!!).
COMEFORBREAKFAST
Conosco i COMEFORBREAKFAST da quando erano solo una linea di magliette, quindi praticamente da sempre, e in passato il marchio ha partecipato anche al WEBELIEVEINSTYLE POP UP SHOP, un esperimento che mi piacque molto fare.
Antonio Romano e Francesco Alagna, il primo diplomato al Polimoda di Firenze, il secondo con alle spalle un master in Fashion Buying all’Istituto Marangoni, hanno la capacità di cogliere perfettamente lo zeitgeist, lo spirito dei tempi, rimanendo costantemente dal 2010, anno della sua creazione, uno dei marchi più amati dalle giovani generazioni.
La loro reinterpretazione dello streetwear, solo in apparenza minimal, perché in realtà figlia di un profondo studio dei volumi e di una ricerca costante sui tessuti, ci porta per la f/w 2015 in un mondo di materiali imbottiti e lucidi, quasi un effetto plastico, a metà fra il futuro sci-fi e lo Studio 54.
Il giubbino rosso, ne sono certo, sarebbe piaciuto alla Jerry Hall di quegli anni.
Ermanno Gallamini
Mantelli, coperte, poncho, cappe. Potrei non impazzire per Ermanno Gallamini? Se seguite un po’ il blog immaginerete bene come io possa essere impazzito nello stand del marchio fondato nel 2013 da Angelo Gallamini.
Un imprinting familiare legato al mondo dei tessuti, quindi una passione da sempre per il lato più materico della moda, oltre che per quella craftmanship che nel mondo ci invidiano.
Per cui i capi del brand sono realizzati da artigiani made in Italy e i tessuti di pregio, le lavorazioni esclusive, sono al servizio di capi che nonostante la sartorialità, amano anche portare il segno del tempo, quindi con effetti destroyed e vissuti, quasi dettagli emozionali.
E fra gli altri, questa volta, sono stati presentati anche i kimono. Da perderci la testa!
Officina del Poggio
Non conoscevo Officina del Poggio, brand ospite nello spazio Red Mik & Lampoon Room, e fondato a Bologna nel 2014 da Allison Nicole Hoeltzel, ma ammetto che è stato facile innamorarsene!
Complice Lucy, la mascotte del team che ha attirato la mia attenzione, ho avuto modo di ammirare le borse ODP, la satchel, la saddle bag, il convertible backpack, realizzate con pellami di qualità e in una palette cromatica sofisticata.
Accessori che ricordano vecchie cartelle attualizzate, ma anche bisacce da moderni avventurieri, non a caso fra le ispirazioni il team annovera le moto vintage e le auto d’epoca, alla base della ricerca di questa ODP Gemini Collection.
Uno stile che preferisce la funzionalità all’eccentricità permette a queste borse una versatilità d’uso insita nel loro dna!
Foto di Flavio Mancinelli, ad eccezione di quella di copertina realizzata da Alberto Segramora.