Marco è mio amico su Facebook già da un po’ ed io continuavo ad osservarlo da lontano, spesso spiazzato dalle sue imprese un po’ matte. Sì, perché Marco Santaniello una ne porta a termine, ma cento ne pensa…e forse anche di più. Estroverso, eccentrico, divertente, fuori dagli schemi, ma in realtà molto lucido, un filo egocentrico e tanto simpatico, che non potevo non farci due chiacchiere. E finalmente l’ho incontrato al Fashion Camp, dove con il suo intervento ha rimarcato come la situazione italiana legata ai blog non sempre sia così all’avanguardia e interessante. E come dargli torto?! Marco è uno di quei personaggi che possono non piacere, ma che si fanno ricordare e hanno sempre qualcosa da dire, e nel suo caso spesso è interessante, e questo non si può sostenere di molti!
Le T-Skirts e le T-Shirts di Marco
Marco come ti sei avvicinato alla moda?
Piccola premessa prima di rispondere: se nel 2000, quando ancora guardavo la televisione, passavano un programma di moda o una sfilata io cambiavo canale dicendo: “Che schifo!” In effetti è difficile da credere, ma da quell’anno ho studiato, con calma e da autodidatta, qualsiasi cosa riguardasse l’ambito moda. Ho cominciato ad avere un blog in cui davo consigli su come vestirsi, suggerendo abbinamenti vari (una sorta di pioniere dei fashion blogger di oggi). Il giornalismo di moda era la mia passione iniziale, ma il giorno in cui ho ideato la T-SKIRT tutto è cambiato. Ho iniziato ad interessarmi molto di più alla creazione di capi, ma purtroppo il grosso limite di non sapere disegnare a mano libera mi ha fatto desistere dalla mia idea di diventare fashion designer. Poco male. Ad oggi mi ritrovo con 3 collezioni di t-skirt, una di t-shirt, un prodotto di design (un tavolino da tè composto da 92 cubi di Rubik), ben 9 sfilate all’attivo, tra autorizzate e non, sono stato l’artista del mese di businessoffashion.com nel mese di Aprile, anche grazie alle mia grafiche Pop e non ho davvero limiti per il futuro. E certamente ho dimenticato qualcosa, ma tutto ciò penso renda bene l’idea.
Mi racconti il tuo progetto?
Certo non è molto facile definire un unico progetto, faccio davvero troppe cose. So che voglio diventare conosciuto al mondo per lanciare i miei messaggi e cercare di svegliare le pecore che popolano questo pianeta, prima che la censura arrivi anche a livello cerebrale! I miei progetti sono: far diventare la t-skirt un capo di abbigliamento quotidiano; creare la nuova PoP art attraverso le mie grafiche ed attraverso un nuovo tipo di fruibilità dell’arte, con un contatto diretto e personale con i potenziali acquirenti (basta con questi artisti che non si vedono mai in giro e a cui è impensabile anche solo riuscire a dire un ciao). Comunque adoro avere sempre nuovi progetti ogni giorno. Io non mi fermo mai e dormo poco. La vita è davvero molto pesante, quindi preferisco impegnare ogni secondo di essa in qualche modo. Il giorno che mi passerà la voglia di fare questo probabilmente sarà il mio ultimo. Ho anche in cantiere l’idea di scrivere un libro e tante altre cose. Continuate a seguirmi per essere aggiornati su tutte le novità e le mie evoluzioni!
Not authorised catwalk in Paris, photo Fan Chung Leung
Quali i tuoi idoli e da dove arrivano gli input per la tua creatività?
Se proprio devo indicarti un idolo, dopo me stesso, certamente ti dico Andy Warhol. Ho studiato molto questa figura e ho letto tantissime cose, anche discordanti fra loro, sul suo conto. Sono sempre in costante studio di Andy, ma la sua visione semplicistica (almeno secondo me) di tutto è quello che più mi ha colpito di lui, insieme alla sua Factory. Per quanto riguarda le ispirazioni: se avessi degli input fissi certamente non li svelerei in un’intervista! Scherzi a parte, io mi sento iper creativo proprio perché non ho input fissi; qualsiasi cosa – e dico davvero qualsiasi cosa – mi porta a creare. Questo rispecchia molto la mia personalità, che definisco imprevedibile nonché impossibile da connotare o accostare a qualsiasi micro o macro comunità sociale: indie, punk, rock, dandy, chic… io potrei essere quello che voglio quando voglio. Sono in costante evoluzione e attualmente attraverso un fortissimo momento POP.
Grace Jones ritratta in un’opera grafica pop di Marco
Amy Winehouse
Sogni nel cassetto?
Ho sempre trovato un po’ limitativo questo quesito. Ma ti risponderò dicendoti che vorrei creare una nuova Factory, con persone scelte da me che vanno e vengono, dormono e fanno quello che vogliono, creano, dipingono, parlano, scattano foto…
Le Puppini Sisters
Per saperne di più su Marco questi i link:
GRAZIE PER LA SPLENDIDA INTRO, PERFETTA PREMESSA CHE PUNTUALIZZA MEGLIO IL CONTENUTO :)!!!thanks a lot :)!!!see you soon !p.s. ITALIA, SVEGLIATI !!!!!
Gran bella situazione creata , manco a dirlo, ad opera d’arte da un personaggio che presto verrà incoronato nuovo guru del fashion 2.0. Anche io lo seguo da tempo sul suo blog da molto lontano e devo dire che sta facendo tripli salti di qualità di volta in volta . . . ha creatività, estro, talento e sicuramente estraneo alla banalità , talmente poliedrico e multiforme da sfuggire ad ogni clichè nel quale possa essere erroneamente ritratto . . . sicuramente da tenere sott’occhio per i mesi a venire . . HOT FASHION PROSPECT FOR THE FUTURE ! quoto in pieno.
la scuola di Trento e la madre non bastano a spiegarlo
Mica male il ragazzo! Complimenti le tue idee oltre che belle sono davvero piene di passione!
grande!!!!!!
MARCO WE LOOOOOOVE YOU!RESPECTFilippo
ha creatività, estro, talento e sicuramente estraneo alla banalità , talmente poliedrico e multiforme da sfuggire ad ogni clichè nel quale possa essere erroneamente ritratto . . . sicuramente da tenere sott’occhio per i mesi a venire . .
Mica male il ragazzo! Complimenti le tue idee oltre che belle sono davvero piene di passione!