Greta Boldini ad AltaRoma gennaio 2014: la mia intervista alla coppia finalista all’ultimo ‘WION?’ e in passerella con la collezione f/w 2014-15

 

 

Michela Musco e Alexander Flagella i creatori di Greta Boldini

Michela Musco e Alexander Flagella i creatori di Greta Boldini

Il nome sembra quello di una diva del cinema muto, ma nasconde in realtà una coppia di designer, compagni nel lavoro e nella vita. Alexander Flagella e Michela Musco con la loro linea Greta Boldini, nata dopo gli studi a Firenze e un percorso che prima li porta a Parigi e poi a Roma, città che hanno eletto come sede del loro Atelier, pensano ad una donna colta e sofisticata, ricercata e amante del bello. Dopo essere stati finalisti a ‘Who’s on next?’ sono tornati a gennaio ad AltaRoma, partner con Vogue Italia nella sponsorizzazione del prestigioso concorso, dove ho avuto il piacere di veder sfilare la loro collezione. In passerella un lavoro maturo e pieno di spunti, con protagonista una figura elegantissima, curata in ogni dettaglio del suo outfit, che rivela accanto a momenti più coraggiosi e maliziosi, le tante culotte a scoprire le gambe ad esempo, anche una sua dimensione intima più fragile, nell’orsetto stretto in mano da una delle modelle in passerella. Molte le sfaccettature di questa donna alto borghese, altera, ma capace di lasciar trapelare passionalità ed emotività. Una moderna Charlotte Rampling, affascinante ed elegantissima, icona di riferimento del duo che racconta meglio il proprio mondo in questa intervista, che mi hanno rilasciato proprio nei giorni successivi alla sfilata per la f/w 2014-15. Enjoy!

 

Come siete arrivati alla moda e come è nato il marchio Greta Boldini?
Ci siamo conosciuti al Polimoda di Firenze, entrambi abbiamo sempre voluto diventare professionisti del settore, e la scuola è una tappa obbligata. Greta Boldini è un progetto che nasce dalla volontà di unire anche la nostra vita professionale, “Greta” rappresenta al 100% la nostra sfera emotiva e professionale. 

Siete in due, come vi dividete i compiti?
Non ci dividiamo quasi mai, di conseguenza facciamo quasi tutto in simbiosi, dal concept iniziale alla scelta dei materiali (dall’esterno fino alla tipologia della fodera), dal disegno dei ricami alla definizione delle proporzioni. Ciò nonostante, sviluppando il campionario in prima persona ci sono dei compiti che facciamo singolarmente, Michela sviluppa da sola i cartamodelli e il lavoro fatto a moulage, Alexander svluppa la prototipia degli accessori.

Ci raccontate la collezione che ha sfilato ad Altaroma?
La collezione nasce da un profondo intimismo e da un maniacale lavoro sul capo. Ci siamo chiusi in bottega e abbiamo messo in passerella le nostre emozioni più profonde e la nostra sensibilità. Il film di Luchino Visconti “La caduta degli dei” e la violenta bellezza dei suoi fotogrammi, coniugati alla poetica immagine di Charlotte Rampling sono state la fonte d’ispirazione principale.
La silhuotte anni ’40 e la lunghezza midi sono il claim della nostra visione estetica, rivisitandola naturalmente abbiamo proposto capi nuovi come il body-couture e la giacca drappeggiata, abbiamo lavorato con i materiali che più prediligiamo, esaltando la loro qualità con il rigore e la pulizia, abbiamo scelto un look severo cercando di trasformare ogni capo in un piccolo distillato di bellezza. Possiamo dire senza dubbio che la f/w 14-15 rappresenta l’essenza di Greta Boldini.

Qual è il vostro ideale femminile? A quale donna vi rivolgete? Quali i riferimenti iconografici?
Una bella donna colta e sofisticata, che compra un bell’abito perché le piace, e ci si trova a suo agio, la rappresenta. Non lo compra seguendo il trend della stagione, ma perché sostanzialmente la fa sentire più bella. Allo stesso modo le nostre icone non ostentano bellezza o eleganza, ci nascono! Come Lauren Bacall o, come nel caso dell’ultima collezione, Charlotte Rampling, è la loro naturale ‘attitude’ che  le rende uniche.

Da dove arrivano gli input per il vostro lavoro?
Dall’intimità, il nostro lavoro è il frutto della nostra visione estetica, in realtà è molto semplice, ci piacciono le cose belle e cerchiamo di fare cose belle. Se dovessimo scegliere una forma d’arte che più di altre ci influenza diremmo il cinema, ma una fotografia, una diva, un dipinto o anche un palazzo nel corso della fase creativa possono avere la stessa importanza.  

Quale secondo voi l’importanza di una manifestazione come AltaRoma?
Noi crediamo che AltaRoma sia unica nel suo genere, non ci viene in mente nessuna altra fashion week così prestigiosa che dà spazio a maison storiche e giovani designer amalgamando i propri contenuti così bene. Noi personalmente dobbiamo tantissimo ad AltaRoma, possiamo dire che ci siamo nati dentro e ci stiamo crescendo, facendo un bellissimo percorso insieme, ma soprattutto crediamo che AltaRoma abbia avuto il coraggio di fare qualcosa di diverso, di dare fiducia e visibilità concreta ai giovani, in questo ha trovato un partner ideale, con la stessa comunione di intenti, come Vogue Italia e insieme stanno vincendo questa grande sfida.

Siete stati finalisti di un concorso prestigioso come ‘Who’s on next?’. Che ricordi avete di quelle giornate?
I ricordi e le emozioni iniziarono con la mail che ci comunicava la nostra partecipazione, gioia mista a profonda gratitudine. Le giornate poi sono state magiche, vedere il tuo lavoro sotto dei così importanti riflettori è profondamente gratificante, inoltre abbiamo avuto la fortuna di condividere questa esperienza con un gruppo fantastico. E poi c’è stata anche la delusione, ma ad oggi dobbiamo dire che non vincere è stato un’importante stimolo per cercare di fare meglio. Il consiglio migliore che abbiamo ricevuto è stato: WION? non è un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio.

Una immagine, un momento, un pensiero legato invece alla vostra ultima sfilata ad AltaRoma?
C’è quell’istante quando inizia la “coda” che hai il cuore in gola, che ti scontri con il parere del pubblico, che metti tutto il tuo mondo nelle loro mani…e poi gli applausi, allora capisci che il tuo messaggio è arrivato veramente. Da quel momento un vortice di emozioni, vedere tutti visibilmente emozionati nel backstage, tutti coinvolti nel tuo progetto, è stata pura gioia, meglio di così non riusciamo ad esprimerla, ma sarebbe bellissimo riprovarla.

C’è qualcosa che avreste voglia di realizzare ed è ancora un progetto nel cassetto?
Continuare così? Ripetersi non è mai facile, e noi non dobbiamo solo ripeterci, siamo giovani e dobbiamo sempre cercare di migliorarci e di crescere. Il nostro sogno è far crescere Greta in maniera sana e darle una collocazione precisa e forte nel mercato, c’è ancora tanto da fare…e da sognare.

L'uscita finale della sfilata di Greta Boldini ad AltaRoma gennaio 2014

L’uscita finale della sfilata di Greta Boldini ad AltaRoma gennaio 2014

Le foto della sfilata sono di Luca Sorrentino.

  1. Emanuela Pirré Rispondi

    Complimenti ad Alexander Flagella e Michela Musco per il loro progetto Greta Boldini.
    Mi piace molto la loro ispirazione e amo il risultato che ne deriva. Mi affascina la loro visione, il lavoro di coppia e leggere le parole: “una bella donna colta e sofisticata, che compra un bell’abito perché le piace, e ci si trova a suo agio, la rappresenta. Non lo compra seguendo il trend della stagione”. Un riassunto di ciò in cui credo: la moda come valore e non come semplice trend di stagione.
    E grazie a Stefano che, come sempre, è capace di regalarci storie che parlano di quel certo tipo di moda, quella che fa emozionare, che è ricca di contenuti e che è basata sul saper fare.
    Manu