Su uno dei tanti siti in cui mi capita di trarre ispirazione per il mio lavoro, ho di recente visto un servizio fotografico realizzato da Brice Hardelin. Fra le altre foto c’era il primo piano di un volto maschile, barba ed efelidi, al collo un’ortensia, sguardo intenso. L’effetto era quasi un’immagine d’altri tempi, diventata subito una delle mie preferite del momento. Incuriosito mi sono andato ad informare di più su chi era dietro e chi davanti la macchina fotografata. Ho scoperto che il modello è Marcel Schlutt, noto anche per la sua attività di attore nel mondo dell’adult entertainment, oltre che protagonista del film ‘Otto; or Up with dead people’ del controverso regista di culto Bruce La Bruce. Ma la cosa che più mi ha piacevolmente colpito è scoprire che di recente Schlutt è diventato editor in chief e fondatore di una rivista online, dedicata alla moda e alle arti visive, Honk!, che mi ha conquistato subito. L’ho raggiunto via mail, curioso di saperne di più. Ho scoperto una figura gentile, che sa molto bene quello che vuole, diretta, curiosa e interessante.
Eccovi la nostra chiacchierata. Enjoy.
Iniziamo parlando di Honk!, mi racconti perché hai deciso di fondare questa rivista?
L’estate scorsa sono stato costretto ad un periodo di malattia durato due settimane e mi annoiavo tantissimo. Ad un certo punto ho avuto l’idea di fare questo magazine online. Non avevo mai fatto nulla del genere e all’inizio era davvero solo un pensiero.
Quale è la ‘missione creativa’ del giornale?
So che ci sono un sacco di bei giornali in giro, ma io sono stanco di quello che vedo là fuori. Non c’è un vero giornale che mescoli al suo interno in maniera equilibrata arte, moda, fotografia e musica. Ognuno di questi aspetti viene invece seguito da Honk! nello stesso modo e gli dedichiamo il medesimo spazio. Inoltre vogliamo scovare nuovi talenti. Il punto di partenza non è mai stato quello di far soldi.
Perché la scelta di utilizzare il web?
In internet hai la possibilità di raggiungere un numero molto più vasto di persone. E costa decisamente meno del fare una rivista cartacea. Inoltre l’idea di base era quella di rendere Honk! un prodotto internazionale. Volevo poi testare il concept del magazine prima di lanciarlo in una eventuale versione stampata, prima di spenderci sopra una cifra considerevole e, visto i risultati che stiamo ottenendo, presto entreremo anche nel mercato cartaceo.
Pensi che il modo in cui ci relazioniamo alla carta stampata, e alla cultura in generale, si sia modificato da quando si sono moltiplicati i nuovi media, dai blog alle webzine e così via?
Certamente. Sul web è possible aggiornare il proprio lavoro in modo costante, cosa che è impossibile fare sulla carta stampata. Poi internet è estremamente popolare e penso che molti giornali stiano perdendo il treno non dedicandosi alle versioni online.
Ti conoscevo come modello e come protagonista dell’adult entertainment world. In che modo queste esperienze precedenti hanno giocato a tuo favore nella nuova avventura con Honk!? Che lezioni hai portato con te da quei lavori che possano tornare utili nel realizzare una rivista?
Le esperienze a cui ti riferisci sono state solo una piccola parte del mio lavoro e, per essere onesto, li ho affrontati più per l’aspetto economico, non sono mai stati un divertimento. Ma ho davvero imparato moltissimo. Sono tedesco al 100%, sempre puntuale e professionale quando si tratta di lavorare. Sono molto determinato: so chi sono e cosa voglio fare.
Se non vado errato vivi a Berlino. Come è cambiata la città in questi anni? L’idea che ne abbiamo noi di un luogo molto creativo e culturalmente stimolante è ancora vera?
Non amo molto Berlino. Trovo che sia una delle città più pigre del mondo. Un sacco di giovani vengono qui per non fare praticamente nulla, se non andare per club e divertirsi. Sicuramente è facile sopravvivere a Berlino, non è necessario avere un sacco di soldi. Amo Londra e Madrid, sono città che trovo molto più creative. Davvero non capisco tutto questo ‘hype’ attorno a Berlino. È solo un buon posto dove trascorrere l’estate. Tutto qui.
Torniamo al giornale. Quanto è importante la moda in Honk!? Come si sviluppa lo stile nelle pagine del magazine? C’è molto interesse per i movimenti indipendenti, ma ti ispira anche la moda mainstream, i grandi nomi del fashion system?
La moda è una grande parte di Honk! e cerchiamo di mescolare la parte fotografica con quella fashion. Mi piace avere un bel mix fra designer giovani, sconosciuti, cutting edge e brand famosi. Amo il mainstream. E, siamo onesti, ci paga l’affitto!
Mi puoi dire chi ti piace nella moda, nell’arte e negli altri settori espolrati da Honk!? Chi trovi interessante e chi ispira il tuo lavoro?
Sono un grande fan della creatività britannica, del design from UK. Nomi come Vivienne Westwood ad esempio, o Ziad Ghanem. Mi piace moltissimo anche Rick Owens, che sfila a Parigi ed è davvero un Dio della moda! Sono molto ispirato da Bruce La Bruce. Ho avuto il piacere di lavorare con lui per un suo film. In generale mi piacciono i nerd, la gente che pensa in maniera differente dalla massa.
Progetti per il futuro?
Far diventare il magazine sempre più grande e il passo successivo è quello di creare una compagnia cinematografica. In fondo i film sono il mondo da cui provengo…
Ok, grazie mille Marcel, continuerò a seguire il tuo lavoro
Grazie a te e saluti da Berlino!
In alto e in basso due ritratti di Marcel Schlutt realizzati da Brice Hardelin. In mezzo le prime tre cover del magazine Honk!
Per seguire Honk! il link è www.honk-mag.de.
Ci piace molto!!!!!!
vero verissimo…davvero molto!!!
contemporaneo futurista