Tre anni fa ero fashion director di una rivista indipendente e commissionai uno shooting a un fotografo (Max Ballatore, da me intervistato anche qui) e a una stylist (Eleonora Da Via, che è ancora una cara amica) con i quali collaboravo. Il servizio fu pubblicato, ricordo che rimasi colpito da uno dei due modelli protagonisti degli scatti, poi passò il tempo e mi scordai tutto. Immaginate quando, dopo averne seguito la carriera e averlo sempre apprezzato, poco tempo fa mi sono reso conto che quel modello, all’epoca ai primissimi passi, era Andrea Preti. Io, che sono un suo accanitissimo fan, ero stato anche uno dei primi a pubblicarne un servizio. Gliene ho parlato su Facebook, anche con un certo orgoglio vi confesso, e dalle nostre chiacchierate è nata l’idea di intervistarlo e fotografarlo per lepilloledistefano. Per cui sono molto contento di presentarvi –se non lo conoscete già- Andrea Preti, uno dei modelli italiani più importanti e conosciuti del momento. Andrea ci ha concesso un po’ del suo tempo, preso com’è dalle passerelle e dagli shooting che lo portano in giro per il mondo! Per cui: enjoy!
Photo: Aaron Olzer
Styling: Stefano Guerrini
Hair and Make Up: Susanna Mazzola
Styling assistant: Gianluca Barolo
Model: Andrea Preti @Elite Model Management
Andrea, quando ti sei avvicinato alla moda e quando hai deciso che fare il modello sarebbe stata per te una professione? Cosa avresti voluto fare in realtà? Da bambino quale era il tuo sogno? Quale episodio nello specifico, se c’è, ti ha invece indirizzato verso questa carriera?
Mi sono avvicinato alla moda qualche anno fa, tre per essere precisi, quando ancora facevo il barista e il cameriere, oltre a studiare ovviamente. Ho deciso che questa sarebbe stata la mia professione, quando con un test fotografico fatto a mie spese, mi sono presentato ad un agenzia di Milano, a cui sono piaciuto, a differenza di tutte le altre che mi snobbavano o non credevano in me. In realtà avrei voluto continuare a lavorare nei ristoranti dei miei genitori a Copenhagen, dove sono nato e cresciuto. Molto importante per iniziare questa professione è stata sicuramente l’influenza di papà Mauro, che trovava in me caratteristiche adatte secondo lui a questo mondo. Ma il mio sogno da bambino in realtà è lo stesso che sto cullando anche ora, ma essendo scaramantico preferisco non dirlo!
Sei uno dei modelli italiani più affermati e conosciuti. Perché pensi che, almeno in passato, si preferissero volti stranieri, anche in Italia? Perché è così difficile per gli italiani?
Francamente non so perché si preferissero volti stranieri in passato, credo forse perché lo stile era completamente diverso da quello contemporaneo e non prevedeva uno stile e dei tratti mediterranei. Non credo in realtà sia così difficile per gli italiani, penso nello specifico che in questo lavoro si debba avere tanta costanza e, soprattutto, molta umiltà.
Con te ci sono almeno altri 3 o 4 modelli affermati italiani, posso chiederti come è il rapporto fra di voi? In generale, non riferendomi solo all’Italia, immagino sia un mondo molto competitivo. Come si rimane con la testa sulle spalle e concentrati sui propri obiettivi?
Sono contento che negli ultimi anni si siano affermati modelli italiani, ragazzi anche a me molto cari, come Sergio Cazzaniga, Elbio Bonsaglio, Marco Cartasegna, Samuele Visentin, Simone Nobili. Il rapporto fra di noi è molto carino e vero, non ci sono invidia e rivalità, io sono felice se loro riescono in questo mondo. Il nostro è un lavoro, ma come tutte le professioni in realtà, che va affrontato nel miglior modo possibile, con umiltà, io mi reputo fortunato perché ho i miei genitori che mi seguono e mi aiutano nei momenti difficili, in particolare quando si sta molto lontani da casa.
Quali sono le caratteristiche, i punti di forza, che ti hanno permesso di emergere, secondo te?
Credo siano la mia umiltà, la dedizione al lavoro, il mio crederci continuamente.
Riguardando alla tua carriera, anche se sei molto giovane, c’è stato un momento in cui hai pensato di avercela fatta, un momento in cui hai capito che eri un modello affermato?
Non credo ancora in realtà di avercela fatta, ho sicuramente fatto tante cose belle, ma credo di poter realizzare ancora molto e non voglio certo smettere di crederci.
Il momento più emozionante? Quello più divertente?
Il momento più emozionante è stato l’incontro con Domenico Dolce e Stefano Gabbana e al mio rapporto lavorativo con loro è legato anche il ricordo più divertente che risale alla primissima sfilata Dolce & Gabbana. Ero davvero emozionatissimo e il Sig. Dolce ridendo mi disse: “Andrea, stai tranquillo non ti mangiamo mica! E poi non hai mica i tacchi per essere cosi preoccupato!” Iniziai a ridere insieme a lui e andò tutto alla grande.
Hai sfilato in passerella, posato per campagne e redazionali fotografici, quale la parte di questo lavoro che ti piace di più e quella che invece ti piace meno? Sinceramente preferisco posare, perché trovo che venga fuori il mio carattere e la mia disinvoltura nelle foto. Mi piace molto sfilare, mi sento invincibile sulla passerella credimi, ma preferisco comunque posare.
Sei a contatto con molti stili e designer diversi, ma nel quotidiano cosa scegli? Cosa c’è nel tuo guardaroba? Cosa non può mancare nel tuo look?
Nella mia vita di tutti i giorni scelgo un abbigliamento casual o sportivo di solito. Nel mio guardaroba c’è un po’ di tutto, non può mancare mai uno smoking però, credo sia essenziale in un guardaroba.
Sempre grazie alla tua professione penso ti sarai fatto un’idea di cosa possa essere per te l’eleganza. Ce ne dai una tua definizione? Delle tante persone incontrate invece chi reputi il/la più elegante? L’eleganza per me è quando una persona in qualsiasi contesto riesce a passare inosservata, quando quello che indossa passa in secondo piano rispetto a quello che è. Credo che la persona più elegante che io abbia mai incontrato sia Morgan Freeman.
So che hai dei progetti per il futuro ben precisi. Ce ne vuoi parlare? Posso dire che se sono arrivato fino a qui lo devo sopratutto alla mia agenzia Elite Milano e alle persone che mi gestiscono: WAL, Ruggero, Maria Teresa, Matteo e Maria. Credo che senza di loro non avrei mai raggiunto questi risultati. Ho molti progetti in testa per il futuro, ma preferisco non parlarne. Però Stefano prometto che sarai il primo che chiamerò quando succederà qualcosa di bello!
Mi piaciuta idea di intervistare i modelli. Perche questa professione non solo impotrante in settore di moda, ma anche pesante e impegnativa.E grazie Dio, ci sono ragazzi che la fanno con umiltà e classe.Bel shooting, complimenti!
Grazie mille Olga. Andrea è come appare, bello dentro e fuori. Una persona umile e con molta volontà. Mi fa piacere se questo è venuto fuori nella nostra chiacchierata. :O)
Bell’intervista! umile e sincera!
il total look gucci mi piace moltissimo!!!
oltre alla bellezza…molto interessante la personalità…
andrea mi ha sempre colpito anche in tempi meno sospetti,sono contento per il suo attuale successo, lo merita tutto. grazie stefano per queste interviste che ci aiutano a conoscere meglio chi c’è dietro chi ammiriamo
Dalle sue parole trapela una leggera nota di nostalgia positiva e soprattutto una grande umilità che anche lui ha citato e che è imporatantissima anche per migliorare se stessi e il lavoro che si fa. Davveo una bella persona! … ovviamente faccio i complimenti anche allo styling …. tutto perfetto!!!!bravi ragazzi.
I modelli restano sempre un po’ in ombra rispetto alle loro colleghe donne, poichè la moda maschile non ha ancora dei grandi riferimenti condivisi da un gruppo esteso di persone. Sicuramente è una scelta interessante dare voce a lato maschile di questa professione così tanto discussa, controversa e spesso denigrata. Ottimo lavoro. <3
Uno styling bello fresco!!!
Una volta di Virna Lisi si diceva: “con quella bocca può dire ciò che vuole”. La frase si potrebbe oggi parafrasare alla perfezione per Andrea Preti: “con quegli occhi può fare ciò che vuole”. Bella intervista, ottimo styling, foto meravigliose.
molto interessante!!!