La moda, spesso figlia del glamour più sfrenato, può essere fatta anche di gesti semplici, intimi, emozionali, capaci di nascere da piccoli oggetti preziosi, accessori dall’alto valore iconografico. Lo sa bene Stefania Bertoni, un passato di orafa, quindi avezza ai monili come simbolo di profondità e di sentimenti, da sempre legata anche al riuso nel campo della moda, per questo esperta nel ridare valore a capi dismessi, portatori di una storia, per immetterli in un altro percorso. Dopo essere stata finalista per due volte al prestigioso concorso ‘Who’s on next?’ nel settore gioielli e in quello degli accessori, proprio con un’operazione in cui il riuso e le pietre preziose si sono unite, la designer ritorna con un progetto a suo nome che accoglie momenti figli del suo percorso nell’accessorio prezioso, di cui fanno parte un diploma in design del gioiello, ma anche un primo premio al Concorso internazionale Jugend Gestaltet di Monaco, oltre al concetto di fashion recycled, forgiatosi nei molti anni di collaborazione con A.N.G.E.L.O., nome importante del vintage, e fortificatosi negli anni di docenza in Fashion Design presso l’Isia di Faenza (Ra), città dove la stilista vive e lavora.
E gli accessori proposti nella linea Stefania Bertoni sposano la contemporaneità con il gusto rassicurante per i gesti antichi, proiettandosi al tempo stesso in un futuro dove la moda è sempre più a misura del singolo. Fanno parte della collezione un caposaldo della creatività della Bertoni: le cravatte vintage decorate con pietre. Che siano griffate, sartoriali o di brand sconosciuti, la designer riesce a renderle oggetti preziosi e desiderabili, con un gesto creativo che nasce da gusto estetico e senso pratico, sposati in un abbraccio vincente. Le pietre, decorando i punti di usura o i segni lasciati dal tempo regalano una vita nuova ad accessori che diventano così piccoli lussi accessibili. Il gesto del cucire, del segnare un capo col filo, laddove ce ne sia bisogno, è un ‘azione che fa parte del nostro quotidiano e anche della nostra memoria, e il secondo oggetto proposto da Stefania ne è figlio diretto. Come appuntiamo una spilla attraverso il tessuto possiamo far passare anche una catenina. Ecco allora l’ago che al posto del filo si porta dietro proprio una catenina, entrambi in oro o in argento, che termina con un nodo, a ricordare il filo di una sarta. Un gioiello assolutamente nuovo, perché non è la classica collana, non è una brooch, ma è un po’ entrambe, un decoro che possiamo interpretare in modo personale, al quale possiamo appendere i ciondoli a noi cari, nella versione semplice, ma che nelle varianti con il bottone prezioso o il filo di granati diventa ancora più speciale. L’ultimo accessorio nasce da una profonda osservazione dell’attitudine umana all’abbellimento e all’ornamento, che ci porta a mostrare personali segni sul corpo e a scoprirci per evidenziare parti tatuate o levigate dallo sport. Perché non sottolineare le spalle che i capi lasciano nude proprio con un accessorio unico? Le collane da spalla, intrappolate da una catena sotto l’ascella, cambiano la normale percezione che abbiamo di questo tipo di gioiello. La verticalità tipica di una collana si modula sul cambiare dei tempi e delle nostre nuove gestualità, in una naturale evoluzione del bello.
Per acquistare le creazioni di Stefania Bertoni: www.farfetch.com
On second page the english translation of the article.
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…dell’arte sua…lo spettacolo che si palesa in ogni sua creazione…certezza da tempo!!!
quando una è brava è brava… I <3 la Bertoni!