Let’s meet Susana Traca

A volte il passaparola è uno dei mezzi migliori per conoscere ciò che di nuovo e interessante c’è in giro, ancora di più quando le segnalazioni le fa una persona che di moda e design se ne intende, come è successo in questo caso. Un amico comune mi ha parlato delle collezione di scarpe di Susana Traca, designer nata in Angola, ma portoghese d’adozione, si è trasferita infatti in Portogallo all’età di 14 anni, che, dopo una esperienza di successo come modella, che le ha valso nel 1998 a Lisbona il premio modella dell’anno e le ha permesso di solcare le passerelle dei più grandi nomi internazionali dello stile, ha iniziato a lavorare nel fashion system, ma non più sotto i riflettori. Susana si è trasferita in Italia prima per lavorare nella moda occupandosi della parte commerciale in alcune aziende importanti, poi ha trasformato una passione in professione. Dal 2010 si occupa di calzature e le radici africane mescolate alle molte esperienze hanno dato vita ad uno stile “Etno-decò” che ha suscitato molto interesse. Anche in me, ovviamente, che ho scelto di chiacchierare con la designer per conoscerla un po’ meglio e mostrarvi la sua collezione, per ora solo al femminile. Inutile dirvi che mi son già prenotato nel caso decidesse, e secondo me questa cosa è nell’aria, di dedicare una capsule collection anche a noi maschietti!

 

Eccovi Susana e le sue creazioni!

Come hai iniziato e perché ti sei dedicata alle scarpe? Come sei arrivata ad una collezione tua?
Lavoro da anni nella moda e dopo un lungo periodo dedicato alle passerelle, mi sono spostata all’area commerciale nella quale ho sviluppato attenzione verso gli accessori. Le scarpe sono sempre state la mia passione e adesso sono la mia professione.

A che tipo di figura ti rivolgi e a chi pensi quando crei? icone di riferimento?
Penso alle mie origini e rivisito tutto il mio passato. Dagli anni ’90 ad oggi. L’Africa e l’Europa, le mie due terre. Una delle mie icone di riferimento è Talitha Getty.

Quanto è difficile progettare una calzatura e da dove arrivano gli input ispirativi per una scarpa?
Molte volte minimalizzo i disegni africani, li riporto alle loro sembianze geometriche essenziali, cosi costruisco le tomaie secondo il caos creativo che ho in testa.

Quali amori hai oltre al design, che cosa ti ispira e cosa ami?
Amo i viaggi, nei quali trovo sempre ispirazioni per i miei modelli.

Secondo te il fashion system attuale aiuta un giovane creatore? A chi senti di dover dire grazie?
Il fashion system italiano è un mondo nel quel bisogno lottare. Ringrazio la persona che mi affianca in questo progetto e che mi aiuta e mi sorregge in questa mia crescita creativa.

Ci sono creativi nella moda che consideri padri putativi? Chi ti ha influenzato da un punto di vista progettuale? Ho attinto da tutti i marchi per i quali ho lavorato. Apprendere è l’azione migliore che so fare.

La tua idea di bellezza?
La matematica.

E cosa è invece il lusso per una giovane designer?
Rendere accessibile il bello.

Sogni per il futuro?
Continuare a crescere e aprire un primo monomarca, magari a Milano.

 

Nella seconda pagina del post trovate altre calzature ideate da Susana.

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  1. kaarl Rispondi

    Di Susana Traca e delle sue fantastiche scarpe sicuramente ne sentiremo parlare. Bravo al Guerrini che ce le ha fatte conoscere.
    “Apprendere è l’azione migliore che so fare” una frase che condivido e che rappresenta anche me.