Mi sono innamorato di un robot

E’ WALL•E, protagonista di un film prodotto dalla Pixar e dalla Walt Disney Pictures di prossima uscita, che non prevede dialoghi nella prima mezz’ora, ma solo voci che escono da vecchi televisori e i suoni emessi dal robottino. Ricorda tantissimo Numero 5, protagonista di "Corto circuito", film 80s con Steve Guttemberg e Ally Sheedy, quello che andava in giro ripetendo: "Necessito input. Necessito input!". Io ho visto WALL•E stasera nel multisala dove sono andato a vedere un pessimo film con Keanu Reeves. Mi piace troppo!

  1. Stefano Guerrini Rispondi

    Il trailer è delizioso. Lui tenerissimo e sembra un rottame perché il suo ruolo è proprio di addetto ai rifiuti in una pianeta Terra del futuro…gli occhioni sono troppo belli…

  2. Jack S Rispondi

    lo aspetto da quando ho visto il primo trailer. ma dove l’hai visto? all’estero oppure è già uscito in Italia?

  3. MA! Rispondi

    Il pessimo film non sarà La Notte Non Aspetta? Un grande noir moderno dove la penna di James Ellroy si sente tutta! Comunque la Pixar non sbaglia un colpo. Il robot è adorabile e il trailer un tuffo al cuore!P.S. ci si vede tra due settimane in IED al corso di CH!

  4. Stefano Guerrini Rispondi

    La penna del caro Ellroy si sentirà, ma l’interpretazione di gran parte del cast è pessima a dir poco (ed è un peccato perché ci sono molti volti interessanti…). Keanu e Chris Evans sembrano Gianni e Pinotto, i dialoghi – almeno nella traduzione italiana – sono farciti di frasi talmente fatte, che ci stava bene persino: "In città non si trova più un parcheggio".

  5. MA! Rispondi

    In un poliziesco le frasi devono essere fatte! "Avete gli occhi come due apostrofi, vestite da bianchi, parlate da neri e guidate macchine da ebrei!" è da antologia. Dopo devi rapportare il tutto allo stato di salute di certo cinema Us che, a parte la bomba Non è un paese per vecchi dell’anno passato,  sta decisamente male. Se invece mi devo vedere il noir dell’anno è logico che mi sposto verso oriente, tra Hong Hong, Sud Korea e Thailandia (tralascio il Giappone perchè troppo a sè) di cinema di genere fatto come si deve ne trovo a sacchi. Penso a Johnnie To (il più grande regista vivente), Park Chan Wook, Yuthlert Sippapak, Soi Cheung o Kim Ji-woon (consiglio A Bittersweet Live, stiloso fino all’eccesso).  E comunque ti assicuro che anche il doppiaggio italiano ha le sue colpe…

  6. mipo Rispondi

    Il robottino è già un eroe…tenerissima lamiera arruginita…occhi digitali languidi…un cuoricino che tende alle stelle…è quasi amore!!!

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