My interview to photographer Michael Epps

Non conosco personalmente Michael Epps, ma avevo già visto i suoi lavori su alcune riviste quando abbiamo iniziato a chiacchierare su Facebook. Mi sono appassionato al suo approccio alla fotografia di moda e in particolare ho iniziato ad apprezzare i suoi ritratti. Gli ho chiesto quindi di poterne pubblicare alcuni sul blog. Si parte con un personaggio abbastanza noto al popolo dei fashion addicted, Evandro Soldati che i più forse ricordano nel video di Lady Gaga “Alejandro”, per poi continuare con una carrellata di volti nuovi, immagini semplici, ma intense, che mi piacciono molto. Di seguito la chiacchierata con Michael, che vive e lavora a New York sognando però un futuro a Parigi, magari da cineasta, visto l’amore per il cinema e i suoi studi legati a quel mondo presso l’Università di NY.

Enjoy.

Evandro Soldati

Come hai iniziato la tua carriera? Quando hai cominciato a scattare fotografie?
Ho sempre nutrito un grande amore per le immagini e la fotografia, ma ho comprato la mia prima macchina fotografica quando frequentavo la scuola di cinema.

Quando hai deciso che questa vita dietro la macchina fotografica sarebbe diventata il tuo lavoro?
Negli ultimi 3 anni mi sono reso conto che questa è la mia arte, e non ho altra scelta in merito. Devo esprimermi in questo modo, per il resto della mia vita.

Puoi descrivere il tuo stile?
Non riesco davvero ad impostare limiti su me stesso in questo modo, posso dirti che sono sempre alla ricerca di catturare un attimo nel tempo.

Ma riesci a tratteggiare le caratteristiche principali del tuo lavoro?
Bellezza, purezza, carattere, sensualità e la complessità della mascolinità.

Kim Kraglund

Brent Clancy

Secondo te, che cosa rende un fotografo di moda fantastico?
 I migliori fotografi di moda sono sempre in primo luogo grandi ritrattisti. Solo allora è possibile farsi più distanti e lasciare veramente parlare i vestiti.

E ciò che rende un modello assolutamente bravo?

Un grande modello è sempre un buon attore. Qualcuno che può trasformarsi in un attimo, senza inibizioni o limiti nell’espressione di sé. Qualcuno con un’anima.

Dove trovi idee per il tuo lavoro?
Le idee possono entrarmi in testa provenendo da qualsiasi parte. Passo moltissimo tempo a guardare iornali e redazionali, ma direi che i film classici sono una costante fonte di ispirazione.

Chi ammiri? Quali sono i tuoi eroi personali?
 Tutto comincia e finisce con Nelson Mandela. Lo amo.

Quale è stato il momento più importante della tua carriera finora?
Essere parte della mostra fotografica  di Vogue Italia a Milano, durante la passata settimana della moda è stato un apice ben preciso… e naturalmente io sono sempre entusiasta quando il mio lavoro è riconosciuto o pubblicato. 

Johannes Niermann

Che cosa ne pensi del fashion system?
Amo la sorprendente creatività che si trova in questo settore. Ritengo che però a volte i ritmi stagionali siano un po’ troppo difficili da sostenere.  Questo può fare passare inosservate cose in realtà meravigliose. Vorrei che ci fosse un approccio sulle passerelle e nei servizi fotografici capace di evidenziare la molteplicità etnica, le molte diversità che ci sono, ritengo si possa trovare una grande bellezza ovunque e in tutti là fuori.  Amo poi molto le cose interessanti che stanno succedendo nell’ambito del menswear.

Quale sarà il futuro della fotografia di moda?
Penso che il futuro sia chiaramente digitale. I risultati sono immediati e nel della moda dal ritmo così veloce, siamo diventati tutti abituati ad ottenere una gratificazione immediata. Credo che la pellicola avrà sempre un suo spazio, così come penso che il suo calore e la sua magia riescono ancora a conferire un aspetto caratteristico ai lavori fotografici e un sentimento contrapposto ad una certa freddezza del digitale. Tuttavia i progressi tecnologici nelle più recenti macchine fotografiche pro stanno rapidamente colmare questa lacuna.

In che modo secondo te il web ha influenzato la creatività in questi anni?
Il web ha reso molto più accessibile tutto ora. Immagini appaiono super velocemente sui blog di tutto il mondo e possono scomparire altrettanto velocemente. Penso che questo possa a volte essere eccessivo e che si possano perdere cose molto interessanti. Il web ha anche dato tutti una piattaforma e una voce, che può essere grande, quando supportata dalla conoscenza, dalla cultura, pessima quando non è così.

Mitch Baker

Sogni e piani per il futuro?
Come tutti gli artisti, sogno di essere rappresentato da un’ agenzia e di mostrare il mio lavoro in gallerie importanti. Questi sono i sogni che ho intenzione di trasformare in realtà. Anche arrivare a fotografare Clemente Chabernaud sarebbe un sogno che si avvera.

Nella seconda pagina di questo post la traduzione in inglese dell’intervista e alcuni altri ritratti realizzati da Michael /in this post’ second page the english translation of the interview and other portraits done by Michael.

Lowell Tautchin

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    • Stefano Guerrini Rispondi

      Hi! If you click on the title post appear a second page in which you can read the english translation. If what you said was:”Sad I can’t read the interview”, if you haven’t mispelled and it was right “Sad I can read the interview”…I’m sorry you didn’t like it ;O) anyway welcome!

  1. Giangi Rispondi

    Bianco e nero, pulizia, essenza. Così mi sento definire queste splendide immagini che raccontano un universo maschile aldilà degli stereotipi e delle convenzioni. Un mondo di intimità e riservatezza, dove le delicatezze maschili emergono senza nessuna vergogna ed esaltano una bellezza virile ma delicata. Potevi forse farti scappare tutta questa beltà? Ovviamente no, e come al solito, chapeau!