Nascita di una fashion icon parte prima

Non conosco di persona Greta, ma è da un po’ che in qualsiasi sito cool io finisca ci trovo le sue foto. Look sempre pazzeschi e creativi, un’immagine incisiva che mi ha spinto a chiedere ad un amico comune di creare un link, per parlare con lei di questo suo nuovo ruolo di icona moda, nato sul web, dove è conosciuta anche come ‘gobaby’, ma diventato una realtà tangibile. Scopro così che Greta è milanese e che proprio alla Naba di Milano è in procinto di laurearsi in fashion design. Ecco a voi la mia chiacchierata con Greta Arienti, con numerosi spunti di riflessione sul ruolo attuale di internet nella diffusione dei trend e il modo in cui molti si relazionano agli style blogs.

 
Mi racconti del tuo lavoro? Cosa fai di preciso e come si svolge la tua attività?
In questo momento della mia vita mi trovo impegnata sopratutto nella realizzazione del mio progetto di tesi che consiste nella creazione di un brand sul concetto del copyleft (right to copy). Il brand si chiama udoit e tutto il sistema di produzione è incentrato sul concetto di cooperazione e co-branding, dove il prodotto non nasce dalla progettazione del singolo, ma grazie al passaggio spontaneo tra individui che come in una mappa non prevedibile, vanno a dare forme sempre diverse a capi d’abbigliamento, grazie al passaggio di mano in mano (ispirato al concetto del bookcrossing!). Il concetto e lo scopo fondamentale è che il prodotto una volta tornato a me (e poi venduto) non sia solo un pezzo unico creato democraticamente, ma sopratutto un oggetto con una propria storia, con propri ricordi e chi lo andrà a indossare avrà la sensibilità tale da comprendere l’importanza di avere addosso qualcosa che ha visto e incontrato persone, storie e luoghi che magari noi stessi non abbiamo mai visto.
Oltre alla mia tesi, sto iniziando a collaborare realmente come stylist per alcuni progetti sopratutto legati al mondo dei blog e dei fashion social network, un mondo in piena crescita e un fenomeno assolutamente attuale. La mia esperienza all’interno del web è iniziata tre anni fa con il più comune myspace, ma nel giro di un anno mi sono resa conto di aver raggiunto una certa "visibilità" sul web, fino ad arrivare ad oggi dove un po’ per gioco e un po’ con serietà la mia – chiamiamola – "notorietà " mi ha portato a proposte lavorative reali e ad acquistare un immagine che viene definita appunto come "fashion icon". Serve per capire questo fenomeno una spiegazione rapida del potere che ora hanno i social fashion network: milioni di persone nel mondo usufruiscono del web tutti i giorni per comunicare, informarsi, vedere e cercare, per questo motivo i blog sono diventati un vero cult " moderno". Specialmente i network di moda hanno spopolato, perché alla gente piace riconoscersi in qualcuno che sente appartenere al suo mondo, ragazzi normali, ma che dettano tendenze; questo è il momento in cui diventi un fenomeno del web, il momento in cui la gente si appassiona a te e così inizi ad avere un seguito che ti guarda, vuole vedere cosa fai, chi sei, com’è la tua vita. Da my space prima, poi con facebook, infine sono sbarcata su fotolog (prettamente spagnolo), dove ho iniziato ad avere una gruppo di persone che hanno incominciato a cercarmi e a scrivermi. Poi sono arrivati i più recenti lookbook, chictopia e modepass, attualmente tra i fashion network più seguiti. Infine il mio blog personale è come una finestra su quello che sono io e su quello che mi circonda.
Essere una "fashion icon" è qualcosa di molto divertente, ma anche di molto astratto, nel senso che non bisogna mai perdere di vista il senso ironico che sta dietro a tutto questo altarino della moda! Sono estremamente vanitosa e sicuramente egocentrica, mi piace quindi apparire e mi piace che la gente mi veda come un punto di riferimento, però non bisogna scordarsi che è anche un gioco, è una possibile base di partenza, poi il lavoro è altro. E io ho in mente tanti progetti.

 

  1. Krilu Rispondi

    Riconosciamo alla ragazza di essere sicuramente intelligente e preparata( ammetiamolo, quanti di noi hanno mai sentito nominare Sophia Kokosalaki!?!?),ma da qui a farne una fashion icon …..Eppure mai in questo blog si era accesso un dibattito così intenso,mai  si erano letti tanti commenti e tutto questo perche’ oggi basta avere un blog, qualche foto(carina) su internet ed ecco che anche una tipica ragazza milanese( come ce ne sono a dozzine),un simpatico incrocio tra una Camila Raznovich "de noantri" ed una Paola & Chiara "no logo"), diventa personaggio.Mi sorprende che il titolare di questo blog si sia fatto ammaliare da un così effimero fenomeno ed al medesimo vorrei ricordare che dopo la  sua splendida intervista ad Anna Dello Russo(su "Fashion in the world") il concetto di VERA "fashion icon" doveva essergli ben chiaro.

  2. greta Rispondi

    kriku ti rispondo direttamente io.ciao sono greta innanzitutto!quello che volevo spiegarti che la gente si è fatta più che altro tracinare da questa frase "fashion icon" senza inserirla nel contesto in cui deve essere inserita.quello di cui io ho parlato è il mondo dei social fashion network che negli ultimi due anni hannoa vuto un successo incredibile e a cui si iscrivono miglioni di ragazzi tutti i giorni (perchè si tratta di u fenomeno giovanile).io sono la prima ad averne e a conoscere come funzionano , e io mi sto riferendo solo a questo mondo , non ho mai detto di essere la kate moss del 2010 , ma ho fatto un analisi si un fenomeno attuale.perchè è qualcosa che veramente è in crescita e che riguarda l’attualità.avrei preferito sentire critiche su questoo argomnto che è anche interessante perchè in quanto vogliamo chiamarlo "sociale"?poi che io possa piacere o meno questo è un parere personale..ma non c’è stata solo una persona che si è fermata a pensare a questa cosa senza fare critiche personali e a mio avviso anche un pò fuorilugo!bacione  

  3. cristina Rispondi

    ahahhaah la Moss del 2010!!!Per carità!!Andiamoci piano!!!Premesso che anche Kate Moss in quanto a look è ormai superatissima, non vedo cosa ci sia di speciale in questa ragazza (Greta) ,mi sembra che pur non essendo brutta non si possa certo definire bellissima, e mi sembra che manchi di qualsiasi senso di stile(solo una delle migliaia alquanto tediose  ninfette  generazione h&m Milano) ,ma anche solo di buon gusto nell abbinamento!!!Mi dispiace,ma non c è niente di piu lontano da una fashion icon.sorrycri. 

  4. pimpumpam Rispondi

    cara Cristina…rileggi bene…è stata proprio Greta a sottolineare il fatto di non essere la Kate Moss del 2010…comunque…leggendo le tue righe non posso non correggerti sulla tua definizione di "ninfette generazione H&M Milano"…beh io in Greta vedo proprio l’opposto.per far quadrare il discorso forse bisognerebe scrivere Fashion Web Icon…sarebbero tutti più tranquilli…. ma ora se ci pensiamo bene che differenza fa!?

  5. Francesco Rispondi

    Greta, io evito di emettere giudizi sulle tue possibilità fisiche e di stile per diventare una fashion icon. Premetto anche che lavoro nella moda da circa quindici anni, e conosco abbastanza bene la realtè dei fashion blog di cui parli che utilizzo per pianificare campagne della mia azienda. Secondo me non conosci molto bene i fashion network: chictopia e modepass messi insieme non fanno gli accessi di un buon blog di moda italiano. Devi scegliere altri canali se vuoi farti conoscere per davvero. Ad esempio: fatti fotografare da thesartorialist e da un blog che totalizzi almeno 10,000 accessi al giorno. Quelli che hai menzionato sono frequentati al 70% da ragazze/i come te. In altre parole vi guardate a vicenda. Il genere "fashion web icon" sta cominciando a stancare, ce ne sono davvero tante di ragazze come te che posano sui blog di moda con mise più o meno accattivanti. E poi c’è una standardizzazione eccessiva nello stile fotografico: avete TUTTE la stessa posa, stesso trucco dark (con sigaretta annessa) e stesse location. Per non parlare di Facebook che sta diventando il ritrovo delle ragazze "appassionate di moda", ma, detto francamente, senza arte, nè parte.

  6. eleonor_t Rispondi

    Mi sento di difendere questa ragazza, io studio moda lavoro nella moda e posso affermare che il fenomeno dei blog è oggi più che mai una parte importante della navigazione su interneta prescindere dal contenuto del medesimo.La pagina del blog oggi è diventata la forma più personale e libera di comunicazione. Greta in questo caso ha deciso di utilizzarla per fare conoscere il suo "stile" che per quanto concerne potrebbe essere ripreso dal mondo della musica o del cinema o da altro racconta se stessa. Affermarsi una fashion icon non è presunzione è solo una presentazione che lei dà di se stessa senza imporsi a nessuno. Questo è il mio modestissimo parere.e_

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