New Italian Talents: l’intervista a Ivano Tella e Filippo Baeli, fondatori di SCI’M

Li conoscevo da un po’, ma solo attraverso il web e i social network. Amici di amici, Ivano Tella e Filippo Baeli, si sono inizialmente presentati attraverso il loro lavoro, mi hanno raccontato nel tempo i piccoli e grandi successi, le nuove avventure in cui la loro creatività ha potuto brillare. E questa creatività aveva come fulcro grafiche immaginifiche e meravigliose, pop ed evocative, delle quali mi sono innamorato subito. Come non potevo, se il primo prodotto in cui questi disegni hanno trovato utilizzo elettivo sono stati i foulard? Io, che li colleziono, ho subito drizzato le antenne e iniziato a seguire assiduamente le iniziative cui SCI’M, così si chiama il marchio creato da Ivano e Filippo, prendeva parte. Poi, complice una cena a casa di un collega-amico, il primo che me li aveva segnalati, ho finalmente conosciuto ‘live’ questa coppia apparentemente timida. In realtà, quella che io ho scambiato per iniziale riserbo era in realtà attenzione verso i commensali, la voglia di conoscerli, con la stessa curiosità che i due applicano al proprio lavoro. Una volta che si sono lasciati andare Ivano e Filippo si sono rivelati divertenti e arguti, e hanno abbondato di parole, figlie di un per niente nascosto desiderio di raccontare passioni e impegno, progetti e idee. Io mi sono lasciato affascinare ancora di più e ho cercato di trasportare il mondo di SCI’M nella chiacchierata che segue. Sperando di farvi innamorare delle proposte di questi giovani creativi italiani che, sono sicuro, ci riserveranno moltissime sorprese in futuro. Benvenuti nel mondo SCI’M!

 

visual uomo visual donna

Come è iniziata l’avventura di SCI’M e perché i foulard?
L’avventura di SCI’M nasce nel 2012 da una volontà precisa: non limitarsi più a disegnare stampe per altri marchi (per lo più esteri), ma provare ad affrontare il mercato con dei prodotti che possano essere finalmente siglati con il nome di coloro che li hanno ideati.
Spesso, quando si collabora con qualche brand per lavori di textile, il nome di chi ha ideato la stampa finisce per essere del tutto adombrato da quello del brand che ne fa impiego, e giusto o sbagliato che sia, è stata questa la leva che ci ha spinto a chiederci: perché non provare con una produzione propria, ulteriormente avvalorata dall’eccellenza di tessuti e manifattura made in Italy?
Il foulard ci è sembrato il punto di partenza ideale per questo progetto, trattandosi di un prodotto in cui è il “disegno” a far da padrone oltre che essere un accessorio evergreen e non troppo impegnativo in termini di produzione e investimento iniziali.

Avete vinto già molti premi con le vostre grafiche. Ci raccontate nel dettaglio questi contest e il vostro coinvolgimento?
Tutto nasce dalla partecipazione a concorsi online dedicati al textile design.Ad oggi sono moltissime le realtà internazionali che hanno costruito il loro successo su piattaforme dedicate a giovani designer, provenienti da tutto il mondo, che mettono a disposizione il proprio background per costruire marchi il cui punto di forza sono le stampe.
La prima partecipazione è stata per gioco, una sorta di scommessa mossa dal desiderio di vedere se e come la nostra sensibilità artistica potesse essere percepita in un contesto di così ampio respiro. Ricordiamo tutte quelle emozioni che si provano in una vera e propria gara, quando sbirci le opere di altri concorrenti per valutarne l’originalità, il timore che il tuo lavoro sia troppo “diverso” per poter essere premiato, il sentirsi piccoli al cospetto di altri designer con più esperienza, ma anche la curiosità di come uno stesso tema possa essere interpretato da un designer italiano piuttosto che da uno russo, indiano, cinese o serbo.
E indovinate? Primo contest, prima vittoria! Da li non ci siamo più fermati. Galvanizzati dalle vittorie, che arrivavano puntuali contest dopo contest, e da tutto ciò che ne conseguiva come articoli, interviste, pubblicazioni su riviste di settore, vetrine su importanti siti di vendita online, siamo stati investiti dalla” febbre da contest” e su qualsiasi nuova piattaforma ci spostassimo per gareggiare, da Londra a Parigi fino a Berlino e San Francisco; i successi continuavano e continuano ad arricchire il nostro portfolio.
Dal semplice gareggiare a questi concorsi, le strade si sono poi aperte a vere e proprie collaborazioni ad hoc, in cui il cliente stesso sceglieva noi e il nostro stile per la propria collezione.
Oggi siamo un punto di riferimento per molti textile designer conosciuti concorso dopo concorso e con i quali abbiamo un solido rapporto di amicizia a dimostrazione di come la competizione a volte, se supportata dalla stima, possa costruire qualcosa di veramente bello.

I foulard e le sciarpe, anche sotto, in modal e seta per òa prossima f/w 15-16.
I foulard e le sciarpe, anche sotto, in modal e seta per la prossima f/w 15-16.

Quale il vostro target di riferimento e a chi vi ispirate? Quali le vostre icone?
Il nostro target non può essere racchiuso in un range di età, perché in realtà la donna e l’uomo a cui facciamo riferimento hanno come tratto distintivo la propria personalità.
Le persone cui ci rivolgiamo non hanno paura di osare e non sono vittime dei fashion diktat imposti dai grandi brand. Il loro profilo è quello di una persona sensibile all’inusuale, al pezzo unico, al non visto e rivisto, una persona che ama sperimentare e che guarda alla qualità del prodotto prima ancora che il nome del marchio stampato sull’etichetta.
È un target che respira la moda e che vuole anche farla, dalla fashion blogger alla signora bon ton, passando per l’impiegato con il gusto per l’arte, chiunque abbia queste caratteristiche può ritrovarsi nei nostri prodotti.
Quali sono le nostre icone? Forse la risposta ti suonerà assurda, ma le nostre icone non sono persone, ma oggetti! A volte ci capita di riflettere sul senso di un oggetto e quanto il suo scopo abbia poi così “senso” se decontestualizzato, ebbene è questo quello che facciamo.
Cerchiamo di sconvolgere un po’ gli equilibri delle cose e benché ciò significhi muoversi su un filo del rasoio, è ciò che ci da più soddisfazione.
Uscire dai cliché!

Da dove arrivano le ispirazioni? Da quali mondi arrivano gli input creativi?
Come appena accennato le ispirazioni arrivano dagli oggetti che ci circondano. È probabile che nell’utilizzare un videogioco qualcosa vada storto … benissimo, ecco che il digital glitch potrebbe diventare l’idea per una futura collezione di stampe.
È così che arrivano gli input creativi, tenendo gli occhi ben aperti su ciò che ci accade quotidianamente e cercando di rielaborare tali “segnali” in qualcosa che resti equilibrato senza scadere nel costumismo.
Ed è proprio nel trovare questo equilibrio che ricorriamo alle nostre strategie di mix and match, e al nostro metodo matematico-analitico di dosaggio dei toni e dei pieni e vuoti.

Ora vi state avventurando in altri settori. Mi parlate dei costumi da bagno?
L’idea dei costumi da bagno è nata dal confronto con gli altri. Una volta una amica, in riferimento alle nostre stampe, ci disse: “Ma vi immaginate che carina sarebbe questa stampa su un costume da bagno?”.
E ovviamente abbiamo accettato la sfida! Detto ciò, per la capsule swimwear le logiche strategiche che abbiamo seguito sono state totalmente improntate in un’ottica di commerciabilità. Sia i modelli da donna, sia quelli da uomo sono estremamente semplici dal punto di vista del design e le otto stampe presentate, anche se accomunate da un’unica palette colore, spaziano da evocazioni rockabilly al tribale, fino al geometrico.
Trattandosi del nostro esordio nel beachwear volevamo dimostrare al nostro pubblico che il nostro marchio non si muove sulla scia di un trend, ma che può aprire strade all’inconsueto.

Le proposte in 100% seta per la f/w 2015-16 di SCI’M.

 

bambolina fascia
Nelle immagini sopra i costumi per lei di SCI'M.
Nelle immagini sopra i costumi per lei di SCI’M.

 

slip
I boxer e gli slip per lui di SCI'M.
I boxer e gli slip per lui di SCI’M.

 E la capsule collection donna? Come è nata? E perché le carte da gioco come mondo ispirativo?
La poker collection è un po’ il nostro fiore all’occhiello, l’esempio ideale di come una partita a carte possa trasformarsi in moda. È così che è nata, da una partita a carte. In principio il range di stampe era limitato al solo utilizzo dei semi delle carte, ma poi abbiamo voluto andare oltre ciò che forse era stato già proposto, introducendo anche la figura del Re, della Regina e del Jack.
Cosa ci ha incoraggiato a scegliere questo tema per la nostra prima collezione di abiti? Un incontro che ricorderemo per sempre con lo showroom dedicato a giovani stilisti emergenti: l’ex Spiga2, poi Piave 37. Di quell’incontro ricordiamo un po’ di imbarazzo nel presentare i nostri lavori, ma al primo feedback positivo sul tema carte, non abbiamo più avuto esitazioni e ci siamo messi subito all’opera.
Il nostro sogno stava per diventare realtà, una vera e propria sfilata, la prima. È stato all’evento Benevento in Moda che abbiamo presentato la collezione e da li anche l’interessamento per SCI’M è cresciuto. Tanti sono stati i complimenti ricevuti da giornalisti di moda e stilisti che hanno partecipato ad AltaRoma e tutto ciò non potrà fare altro che alimentare la nostra passione e spingerci a proseguire per questa strada.
In quell’occasione siamo stati definiti “stilisti irriverenti” e dopo aver riflettuto a lungo su che accezione potesse avere questo termine, abbiamo capito che questo aggettivo ci piace e ci rispecchia perfettamente.

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La capsule collection ispirata alle carte da gioco.
La capsule collection ispirata alle carte da gioco.

Sogni e progetti per il futuro?
Chiaramente per il futuro abbiamo tanti sogni nel cassetto, in primis un’altra collezione di abiti, ma anche sviluppare nuovi accessori, magari borse.
Di progetti in cantiere per il 2015 ce n’è un paio tra cui: una collaborazione per una capsule collection di cui non possiamo svelare molto e un co-branding con un altro marchio emergente. Ma noi non ci fermiamo mai quindi stay tuned!

 

Per saperne di più vi rimando alla pagina Facebook del progetto di Ivano e Filippo: www.facebook.com/scimsocialcouture

 

  1. Patrick Moriarty Rispondi

    Great print designs. I especially like the swimwear and the ‘pack of cards’ collection.