Presents 1: Mio caro Rupert!

 

Pubblicato dalla Sperling & Kupfer già da un po’, io ho ricevuto in dono e letto questo libro proprio in occasione del Natale appena trascorso. La mia Giannetta Paltrova ha pensato che il testo fosse più interessante per me che per lei e lo ha gentilmente passato al vostro fashion guru preferito. Io me ne sono follemente innamorato! "Bucce di banana", traduzione dell’originale – e ben più ironico – "Red Carpets and other banana skins", non è altro che la biografia di Rupert Everett. Io l’ho letto in un colpo solo, complice un noiosissimo viaggio in treno (per qualcosa dovrò pur essere grato alle Ferrovie Dello Stato, se non certo per i ritardi e i prezzi?!). Molti gli aneddoti gustosi. Dal primo incontro con Andy Warhol e Bianca Jagger, il primo gli scrisse "I love you" sulla fronte, la seconda divenne sui tabloid uno dei tanti presunti flirt, agli amori ‘impossibili’ con Beatrice Dalle e con una figura sfortunata e tormentata come Paula Yates, donna molto chiacchierata, prima moglie di Bob Geldof, per cui Rupert sembra non nutrire grande simpatia, poi compagna di Michael Hutchence, la cui  morte segnò irrimediabilmente il destino della Yates. Divertenti gli aneddoti su Hollywood, l’amicizia con Roddy McDowall (quello de "Il pianeta delle scimmie", ex bambino prodigio della mecca del cinema, caro amico anche di Liz Taylor), l’incontro con Julie Andrews, la cui "Mary Poppins" lo aveva segnato da bambino, ovviamente il legame con Julia Roberts e con Madonna, delle quali purtroppo non svela molto, se non sottolineandone il forte carisma e un certo ‘caratterino’. Non sono esclusi i riferimenti alle nottate sex, drugs & rock’n roll, il legame con la moda, grazie al rapporto con Gianni prima e Donatella Versace dopo, al suo contratto per l’advertising del profumo "Opium" di YSL, ma anche grazie al ruolo in quel disastro – e Rupert concorda con me – che è "Pret-a-porter" di Robert Altman. Succoso l’inedito ritratto di Sharon Stone e il racconto dell’ultimo dell’anno a Miami, con l’incontro-scontro fra Madonna e Gwyneth da una parte e dall’altra la diva che aveva appena ampiamente criticato entrambe in una sua famosa intervista, ovvero JLo. Insomma di carne al fuoco ce n’è tanta e Rupert risulta esattamente come me lo aspettavo: un personaggio stiloso e chic, ma con una predisposizione per le gaffe, soprattutto perchè sembra dire sempre quello che pensa. Tanto humour, un pizzico di snobismo, la ricerca di una costante giovinezza, costellata però dalle molte perdite. Un lato umano non scalfitto dagli ‘up and downs’ di una carriera a volte in stallo. Alla fine mi sta davvero simpatico.

Da leggere.

Per scovare chicche come questa, che esce dalla bocca della Stone: "Sono vent’anni che siamo in circolazione. Perciò che si fottano. Non si libereranno facilmente di noi!". Un mito. Il mio mantra personale da subito!

 

 

 

Foto di Rupert Everett dal web.

  1. Ergoniom Rispondi

    Guerrini la recensione che ne ha fatto non è maleper questo è come se lo avessi già letto,quindi eviterò di comprarlo,il finale della Stone: chissà perchènon mi suona nuovo lo adoro!Rupert meglio da giovane,preferivo qualche suo film d’esordio…versione pensione è completamentecambiato…   

  2. micheluzzo... Rispondi

    …barba oscena…ma per favore, vabbè a tutti il diritto di commentare…ma quando proprio nn capisco…il dubbio mio avidenzio!!!