Una borsina tira l’altra…

Un mio carissimo amico sostiene che io sia un uomo che ha fatto della borsa (borsina, sacchetto, valigia, daybags, whatever) un’estensione del proprio braccio. Ho sempre amato questa definizione, anche perché totalmente vera. Non c’è luogo in cui io vada, dal cinema all’edicola all’angolo, che non preveda la presenza di almeno una tracollina dove mettere un po’ del mio mondo. In genere almeno chiavi, blocco per appunti, uno quando va bene, biro, svariate e colorate, digitale e un’infinità di altre cosine…non viaggio leggero mai! Quando poi mi muovo su Milano non vi dico…sembro una tartaruga che si porta appresso la casa. Di borse ne ho a valanghe, le compro, spesso vintage, e ne vengo omaggiato (cosa che trova in me sempre immensa gratitudine). Poi non c’è press day, sfilata, fiera, evento particolare in cui non ci siano sportine e sacchettini che immancabilmente tornano a casa con me. Visto che non butto via quasi nulla (sob/aiuto!), potrei mostrarvi la qualunque. Queste due foto sono un esempio. Stavo mettendo in ordine una scatola e sono saltate fuori…

nella prima foto dall’alto in senso orario:

Borsina Mulberry, Onitsuka Tiger, Fashion East London, mentre l’ultima in basso a sinistra non ricordo, ma mi piace talmente tanto la scritta ‘Sognare’ in viola che l’ho fotografata lo stesso per voi :O)

nella seconda foto in basso,dall’alto in senso orario:

Borsa anniversario 25 anni di Gas (conteneva il meraviglioso libro che racconta questi anni del denim brand), sacchettino Replay (ricevuto per l’apertura della boutique milanese, anch’esso conteneva libro molto bello sul marchio), quella di Gabriele Colangelo conteneva la cartella stampa di una sfilata della nostra amata nuova stella del fashion design, l’ultima è quella che conteneva il T, supplemento moda del New York Times, free ai passati fashion shows.

Potrei io separarmi da questi piccoli tesori???