We love Sarah Jessica

Partiamo dalla foto in questione. Non capisco proprio perché SJP (Sarah Jessica Parker), immortalata all’uscita del ‘Late Show with David Letterman’ ha il risvolto nella sola gamba destra dei suoi jeans. Svista? Nuova tendenza? Non ci è dato sapere, non mi piace per nulla, ma fa niente. Quelle che invece mi piacciono assai sono le fantastiche scarpe di Pedro García che ha ai piedi, il modello ‘Paola’ della collezione p-e 08 del brand spagnolo. C’è da scommettere che diventeranno un oggetto di culto per le fashioniste di mezzo mondo. Perché tutto quello che SJP indossa si trasforma velocemente, e di fatto, in un ‘must have’. Ma non è sempre stato così. E io lo so bene, perché adoro da tempo la Parker, da quando i suoi primi passi nello show-business erano ben lontani dal mondo del glamour. Nella serie tv “Square pegs”, in cui si fece notare negli 80s, telefilm passato più o meno silenziosamente anche sulle reti italiche, quelle del ‘biscione’ per intenderci, interpretava una secchiona, una nerd, sbeffeggiata dalle ragazze trendy della scuola, un personaggio distante anni luce dalla ‘it girl’. Lo stesso si dica del ruolo in cui io la adorai per gran parte della mia adolescenza, quello della migliore amica della protagonista di uno dei miei film culto di sempre: “Footloose”. Un ragazzetta di campagna, assolutamente sbiadita di fianco alla ben più slanciata e appariscente Lori Singer, che aveva iniziato come violoncellista nell’altra serie mito degli anni ottanta che era “The kids from Fame”, in Italia “Saranno Famosi”, destinata poi all’oblio, se si esclude un’apparizione in “America Oggi” di Robert Altman. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta per l’attrice, sposata a Matthew Broderick, ma per gran parte della sua età giovanile identificata dai giornali di gossip come la paziente fidanzatina da cui tornava dopo notti di bagordi l’irrequieto Robert Downey Jr, perfetto nella parte off-screen del bello e dannato alla “Meno di zero”. Ora SJP è per tutti CARRIE.
Io ammetto che in questa personificazione – nonostante abbia tutti i dvd di S&TC (“Sex & The City”) – sono stato un fan altalenante, che non l’ha seguita con regolarità, forse anche per questo mi ha divertito e mi è piaciuto il film appena uscito, perché da disattento fruitore della serie avevo meno aspettative di altri.
SJP è, secondo me, uno dei più rappresentativi e fulgidi esempi dei nostri tempi, lei e le ragazze di S&TC hanno concesso alibi e giustificazioni ad un’intera generazione, hanno permesso di sentirsi emancipati e fashion addict, favolosi anche nel traffico della metropoli, hanno fatto sentire meno soli i single di mezzo pianeta (e non solo di sesso femminile), dando un valore sociale all’amicizia, al bgf (‘best gay friend) e al cosmopolitan (Allelujiaaa!). Hanno insegnato il valore terapeutico dello shopping, di quel lusso emozionale, che tanto fa bene al cuore e poco al conto in banca, che è comprare una Vuitton o una scarpa Manolo. Cosa davvero non da poco.
Alla fine, fra una serata trascorsa con un amico a ridere delle esperienze sessuali di Samantha e un’altra a riguardare vecchi episodi – rigorosamente in lingua originale – con la mia Giannetta Paltrova del cuore (you know who you are!), ho capito che S&TC è stato/è importantissimo. Perché è un vero rito sociale, che riguarda tutti, dalla mia donna gatto (anche tu sai chi sei!), che si commuove davanti a Carrie in abito da sposa Vivienne Westwood, a mia cugina 50enne che, all’ultima sortita di shopping insieme, fra un aperitivo, un pettegolezzo e i particolari del prossimo viaggio di lavoro con il consorte, è riuscita a fare suo il concetto di trasversalità dello stile caro alla costumista della serie. Gli acquisti? Un paio di decolleté tacco undici da urlo e uno di ballerine nere in vernice, una borsa rosa antico di Emporio Armani e una shopping rosa confetto (!!!) di…Hello Kitty. E se non è stile “Sex & the city” questo, davvero non so cosa potrebbe esserlo. A parte un paio di Manolo e un’assistente ‘chioccia’ e adorabile di St Louis.
By the way, SJP grazie di esistere.
  1. Jack S Rispondi

    o si era dimenticata di fare l’orlo, o è proprio premeditazione: la gamba destra dei jeans è molto più lunga dell’altra.per il resto potrei solo fare della considerazioni su qualità di sceneggiatura e regia di S&TC, ma mi rendo conto che il successo (anche maschile) della serie è dovuto a ben altri fattori.concordando che SJP sia adorabile e decisamente sexy nella sua orgogliosa non-bellezza-mozzafiato-da-copertina, mi resta il dubbio di perché le serie al maschile paragonabili a S&TC non abbiano avuto un successo nemmeno simile.

  2. Gio Rispondi

    è vero ho pianto tantissimo, ma ho anche riso tantissimo, ho adorato il film e più che SJP è la sua personificazione che adoro: Carrie, un po’ mi sento lei, mi sono sentita lei con Mr Big e le sue amiche favolose, tutto traslato in piccolo, s’intende, tutto rapportato a Milano, ma cmq un piccolo scorcio di Sex and the City. Quando mi accompagni  a comprare le Manolo’s?love, la tua donna gatto

  3. Terence Rispondi

    io apprezzo la chicca del jeans con risvolto..magari ha la bici legata ad un paletto dietro lo studio! cmq nuovo trend..io starei attento..potrebbe esserci un’epidemia!io oggi sono uscito come lei..ma non dallo studio..solo per andare al bar a fare colazione!!!!

  4. Valentina Rispondi

    Ma come non citare Hocus Pocus, nelle esperienze "creative" della Parker…. una vera chicca al fianco di Bette Davis. Credo che la stessa Parker abbia acquistato tutte le VHS in circolazione per cercare di celare questo peccato di gioventù (non così tanto gioventù cmq). Nel caso volessi visionare l’articolo io ne ho ancora una copia (orginale!!!!!!!!!) custodita preziosamente nei miei alloggi milanesi!!!!!!! Un monton de besosP.S. Adoro quelle scarpe e adoro lei!!!!!!!!!!!

  5. Stefano Guerrini Rispondi

    Intanto ho corretto il nome del povero Robert Downey Jr, che il mo Word aveva trasformato in un nome orrendo…detto qsto, conosco bene il fim Disney ?Hocus Pocus’, è quello dove fa la strega con Bette Midler …ma SJP ha fatto anche di peggio. Vogliamo parlare di "Impatto imminente" con Bruce Willis???

  6. Stefano Guerrini Rispondi

    PS: ma scusa non puoi dirmi che S&TC ti suscita lo stesso interesse di un boa che divora un koala vivo?! A parte che è una battuta meravigliosa, pensa al povero Koala che pigramente cerca di dibattersi…molto + interessante …ok scherzavo…le serie maschili (facciamo nomi please, che qsto argomento mi intrippa) non si sono mai avvicinate ad una descrizione sociologica così giusta, non hanno mai azzeccato un target di riferimento in maniera così azzeccata. Pensiamo a "Friends" -scritto da Dio e molto divertente- ha mai veramente sfondato in Italia? Qualcuno si è identificato con i sei personaggi? Chi si è mai veramente sentito come Joey o Phoebe? e se qualcuno mi risponde affermativamente mando subito lo psichiatra a domicilio…

  7. Terence Rispondi

    vorrei ricordare che in impatto imminente era molto più bionda ed ancora senza un ritocco al naso..cmq il buon Bruce ha fatto il suo dovere! era lei ancora alle prime armi..o al primo chirurgo!!!

  8. Stefano Guerrini Rispondi

    Non era alle prime armi, Terence…era una ragazzina in "Square pegs" e "Footloose" viene molto prima del film con Willis…, che secondo me da quel film non si è più ripreso…o quasi

  9. pao Rispondi

    …ti consiglio una grande chicca della nostra SJP, era il mio film preferito da adolescente speranzosa in una carriera tersicoreail film si chiama Voglia di Ballare (Girls Just Want to Have Fun) 1985Janey e Lynne, compagne di college, partecipano a un’audizione insieme con altre centinaia di teen-agers. Il loro sogno è diventare famose ballando il rock davanti alle telecamere del Dance Tv Show.da vedere..

  10. Anonimo Rispondi

    Mi spiace ma il film mi ha deluso molto:certo se  lo consideriamo una romantic comedy di serie B , tutto ok,ma dove sono finiti l’ironia,la vena pessimistico/malinconica,il ritmo e i look(quasi) tutti giusti del telefilm?!’

  11. Jack S Rispondi

    E’ che in Italia non abbiamo mai avuto dei serial maschili basati sul lifestyle: Friends era una situation comedy.Gli unici due che mi vengono in mente sono, come scrivevo qui, Entourage e Big Shots: il primo cancellato da Sky, il secondo mai arrivato.

  12. Stefano Guerrini Rispondi

    Scusa Jack non avevo letto quel post. Non ho avuto il piacere di vedere Entourage e Big Shots. Il primo, fra l’altro proposto dalla HBO come S&TC, mi incuriosisce molto e purtroppo – sob- non avendo Sky, quel po’ che hanno dato manco l’ho visto…anyway, quando citavo Friends era per trovare una serie che avesse avuto un impatto mediatico simile – nonostante le ovvie differenze – per poi arrivare a concordare con te. Leggendo il post sulle serie, beh penso proprio che il popolo maschile italiano preferisca sviscerare-si fa x dire- le proprie debolezze e affini da qualche altra parte (allo stadio?), ma nn davanti alla tele… 

  13. Mirka Rispondi

    Voglio anch”io queste scarpeee!!! Meravigliose…mi dici dove le trovo?

  14. Anna IED Rispondi

    parole sante stefano! parole sante…io ancora non sono riuscita ad andare a vederlo!!!!!!!! solo per questo dovrei essere radiata dalla faccia della terra…prima o poi porrò rimedio…!un bacio!

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